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28 gennaio 2020
Cedac, debutta a Sassari "Quartet"
Approderà poi giovedì 30 gennaio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, venerdì 31 gennaio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer, sabato 1 febbraio alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia e infine domenica 2 febbraio alle 19 al Teatro Civico di Sinnai

SASSARI - Cast “stellare” per “Quartet” di Ronald Harwood – in tournée nell'Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione 2019-2020 de La Grande Prosa nell'ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Sotto i riflettori quattro artisti del calibro di Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Cochi Ponzoni e Erica Blanc interpretano quattro celebri cantanti lirici, ormai ritiratisi dalle scene, che si ritrovano in una casa di riposo – tra il riaffiorare di ricordi e qualche rimpianto dello loro intensa e brillante carriera.
Un invito a riproporre il loro “pezzo” più celebre – il quartetto “Bella figlia dell'amore” dal “Rigoletto” di Giuseppe Verdi in occasione di un galà rappresenta un'ardua sfida ma anche l'opportunità per dar prova del loro talento e di una tecnica virtuosistica, sia pure un po' “offuscata” per l'età e di confrontarsi ancora una volta con il pubblico. La pièce divertente e coinvolgente debutterà in prima regionale mercoledì 29 gennaio (alle 21) al Teatro Comunale di Sassari.
Approderà poi giovedì 30 gennaio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, venerdì 31 gennaio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer, sabato 1 febbraio alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia e infine domenica 2 febbraio alle 19 al Teatro Civico di Sinnai - per un ideale viaggio nel mondo del melodramma. «“Quartet” ha il pregio di saper parlare del passare del tempo, della terza età, degli acciacchi del corpo e della mente, che caratterizzano l’ultima fase della vita, con delicata ironia» – scrive nelle note il regista Patrick Rossi Gastaldi. «Un commosso e divertente omaggio alla passione di chi ha dedicato la vita alla musica, alla bellezza e al teatro che rivela quante gioiose sorprese può riservare il “limbo” della nostra vita».
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