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Cor 5 febbraio 2020
Alghero: furbetti del cartellino
Salva anche l´altra dipendente
Il Tribunale del Riesame ha annullato l´ordinanza con cui il Gip di Sassari aveva disposto la sospensione dal lavoro anche per l´altra dipendente comunale. All´origine di tutto un´interpretazione procedurale su cui si era già espressa perfino la Cassazione
Alghero: furbetti del cartellino. <i>Salva</i> anche l´altra dipendente

ALGHERO - Potrà riprendere posto nella scrivania del Comune di Alghero anche la dipendente inizialmente sospesa dalla sua mansione (stessa sorte era toccata qualche settimana fa ad un collega, un terzo si era invece autosospeso). Il Tribunale del Riesame, rifacendosi al precedente pronunciamento [LEGGI], ha infatti annullato l'ordinanza con cui il Gip di Sassari aveva disposto la sospensione dal lavoro. All'origine di tutto un'interpretazione procedurale su cui si era già espressa perfino la Cassazione.

In pratica, il Gip non avrebbe messo a disposizione del dipendente gli atti di indagine. I tre lavoratori pubblici erano finiti nell'indagine della Guardia di Finanza perché, con filmati alla mano, ritenuti assenteisti [GUARDA]. Si tratta di un dipendente del settore Ambiente e due alle Manutenzioni. Al posto di andare a lavoro, dopo aver timbrato col badge, gli inquirenti avrebbero constatato che c'era chi passava tempo al bar in telefonate e letture dei quotidiani, chi faceva la spesa e addirittura chi svolgeva un altro lavoro.

Soddisfazione da parte degli avvocati difensori Andrea Delias e Edoardo Morette secondo i quali «la decisione del Tribunale ripristina una situazione di equità temporaneamente lesa da un provvedimento ingiusto poiché emesso, tra le altre, in violazione del diritto di difesa dell’indagata che non ha potuto prendere visione degli atti su cui si fondava l’accusa né prima dell’interrogatorio di garanzia né, per rifiuto del Pubblico Ministero, successivamente all’ordinanza applicativa della misura cautelare. Con la conseguenza che si è vista costretta a difendersi dalle accuse senza aver in mano alcun elemento utile a proporre appello che, per legge, deve riportare i motivi a pena di inammissibilità».

«Se fosse stato consentito l'accesso agli atti del fascicolo - sottolineano i due legali - la nostra assistita, la cui serietà e professionalità è stata più volte riconosciuta dallo stesso Comune di Alghero, avrebbe potuto spiegare che non possiede un ufficio all'interno della struttura comunale perché svolge esclusivamente mansioni esterne tra le quali quelle di ispettore ecologico e messo notificatore e che utilizza il mezzo proprio per la semplice ragione che l’ente non le fornisce alcun mezzo di servizio. Non di meno deve evidenziarsi come le contestazioni siano circoscritte soltanto a quattro episodi in quattro mesi, episodi isolati quindi che, se solo avesse potuto esaminare, avrebbe agevolmente chiarito, come verrà fatto nel corso del dibattimento».



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