Red
11 marzo 2020
«A rischio 40mila poliziotti, Bonafede si dimetta»
A chiedere le dimissioni del Guardasigilli e del capo del Dipartimento dell´Amministrazione penitenziaria Basentini è il segretario generale aggiunto dell’Osapp Domenico Nicotra

CAGLIARI - «Basentini e Bonafede hanno messo a rischio 40mila poliziotti penitenziari. Chiediamo le loro dimissioni: Con l’emergenza sanitaria discendente dal CoVid-19 l’intero sistema penitenziario italiano è imploso». A dichiararlo è il segretario generale aggiunto dell’Osapp Domenico Nicotra che, nel prendere atto delle numerosissime rivolte che hanno interessato gli Istituti penitenziari italiani, da nord a sud, «con gravissimi episodi di violenza, con evasioni di pericolosi criminali, con Istituti o parti di essi distrutti» si chiede cosa stiano facendo il responsabile politico e Guardasigilli ed il capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, «che avrebbero l’onore di assicurare la sicurezza dell’Istituti penitenziari italiani».
«E’ evidente - prosegue Nicotra - che l’assenza di direttive operative dall’amministrazione centrale ha lasciato i vari Istituti in balia degli eventi e probabilmente solo l’elevata professionalità dei poliziotti penitenziari non ha determinato eventi ancor più nefasti. Un sistema penitenziario in cui la sicurezza sembra essere passata di moda, ma adesso, con uno scadimento della sicurezza penitenziaria, è stato compromesso in alcune realtà anche l’ordine pubblico, con gravi pericoli per la collettività».
Per il leader dell’Osapp, «è necessario che i prefetti assumano il timone di comando per evitare nei prossimi giorni ulteriori e ancor più gravi eventi. È necessario che, a questo punto, la sicurezza penitenziaria sia in connubio con la sicurezza pubblica e come tale gestita dal Ministero degli Interni. Questo - conclude Nicotra - è il naturale epilogo di un sistema i cui passaggi sono stati dettati il più delle volte dalle esigenze prospettate dai garanti dei detenuti, tralasciando la voce di chi, come la Polizia penitenziaria, vive quotidianamente le “patrie galere”».
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