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Red 14 aprile 2020
Fiamme gialle: nuove sanzioni a Cagliari
Continuano i controlli della Guardia di finanza nel capoluogo regionale. Il territorio è pattugliato sia con automezzi, sia con elicotteri. Nelle ultime quarantotto ore, sono state controllate oltre 350 persone
Fiamme gialle: nuove sanzioni a Cagliari

CAGLIARI – Per le festività pasquali, le Fiamme gialle cagliaritane hanno messo in campo tutti i mezzi a disposizione, tra cui anche gli elicotteri, che hanno perlustrato l’intero territorio della provincia (con particolare intenzione alle zone costiere), per ricercare eventuali manifestazioni di spostamenti ingiustificati o assembramenti. Le misure messe in atto nelle ultime quarantotto ore hanno consentito di verificare la posizione di oltre 350 persone, di cui cinque in mare, rilevando diciassette sanzioni, mentre sono cinque gli esercizi commerciali controllati. Particolare il caso in cui le pattuglie, ieri (domenica), impegnate nel controllo del litorale, a Costa Rei (nel territorio comunale di Muravera), si sono imbattute in una bagnante intenta a prendere il sole: la signora, residente in un altro Comune, ma trasferitasi nella sua casa vacanza, si è giustificata dichiarando di aver ottenuto l’autorizzazione a poter fare il bagno dal proprio medico curante, in quanto colpita da problemi di circolazione alle gambe, dichiarazione poi riscontratasi priva di ogni fondamento e comportandole così la sanzione.

Nella stessa giornata, una persona è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale perché, durante un controllo a Cagliari, trovato privo dell’autocertificazione, in un primo momento ha dichiarato di non essere a conoscenza delle limitazioni agli spostamenti, subito dopo si dava alla fuga e, una volta raggiunto, ha tentato di aggredire i finanzieri. Ad oggi, sono oltre 5.300 i controlli effettuati dalla Guardia di finanza su tutto il territorio della provincia nei confronti delle persone e degli esercizi commerciali, non tutti autorizzati all’apertura e comunque tenuti ad osservare un preciso orario di esercizio. Dall’inizio dell’emergenza, sono stati 164 i soggetti sanzionati perché trovati fuori dai propri domicili senza una valida ragione: varie e diffuse le motivazioni, nella maggior parte dei casi legate alla necessità di “evadere” dalla propria abitazione per fare una passeggiata ed “assaporare un pò di libertà”. Ma anche motivazioni più particolari: è il caso di due soggetti, padre e figlio, che hanno percorso 150chilometri per andare da un concessionario per acquistare una macchina (circostanza che non rientra tra i casi di comprovata necessità sancita a livello legislativo). Per loro è scattata la sanzione amministrativa da 400 a 3mila euro: stessa conseguenza per il titolare della concessionaria, al quale è stata anche applicata la sanzione accessoria della sospensione di cinque giorni dell’esercizio dell’attività in attesa che il prefetto valuti compiutamente la sua posizione e possa prolungare la chiusura fino a trenta giorni.

Sul fronte degli esercizi commerciali controllati, sono settantaquattro i titolari sottoposti a controllo: tra questi, diciassette sono risultati aperti in violazione delle specifiche disposizioni che limitano a puntuali categorie merceologiche la possibilità di continuare ad operare in questo periodo emergenziale. Negli ultimi giorni, le irregolarità hanno riguardato, oltre al già citato concessionario, tre piccoli negozi di casalinghi, prodotti per la casa ed il tempo libero: i finanzieri, per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, hanno disposto la chiusura dell’attività commerciale per cinque giorni, provvedendo alla trasmissione del provvedimento all’Autorità prefettizia per l’irrogazione della sanzione pecuniaria da un minimo di 400 ad un massimo di 3mila euro e per la sospensione dell’attività da un minimo di cinque ad un massimo di trenta giorni.

In uno di questi negozi, durante il controllo, le Fiamme gialle hanno notato che erano poste in vendita numerose creme, una fattispecie già verificatasi qualche giorno prima in un altro emporio [LEGGI]: dall’analisi più accurata delle confezioni e delle note illustrative, si è potuto accertare che le stesse contenevano due principi attivi, il Clobesol ed il Betametasone, la cui presenza consente di considerare le creme dei veri e propri farmaci cortisonici. Le creme in vendita sarebbero pertanto dovute rientrare nell’elenco nazionale dei farmaci, stilato dall’Agenzia italiana del farmaco, per i quali è autorizzata la vendita: un’immediata verifica ha invece dato esito negativo e pertanto i militari, dopo aver sottoposto a sequestro i farmaci, hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica il titolare dell’attività per aver posto in vendita farmaci privi dell’autorizzazione dell’Aifa.
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