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Red 6 luglio 2020
Ospedale Marino: «no a decisioni calate dall´alto»
Il gruppo “Uniti contro la chiusura dell’Ospedale Marino”, dopo aver appreso dalla nota con la quale la Quarta commissione presieduta da Domenico Gallus ha prospettato la possibile inclusione dell’Ospedale “Regina Margherita” nel sistema dell´Aou Sassari, ha deciso di pronunciarsi in proposito
Ospedale Marino: «no a decisioni calate dall´alto»

ALGHERO - Il gruppo “Uniti contro la chiusura dell’Ospedale Marino”, dopo aver appreso dalla nota con la quale la Quarta commissione presieduta da Domenico Gallus ha prospettato la possibile inclusione dell’Ospedale “Regina Margherita” nel sistema dell'Aou Sassari [LEGGI], ha deciso di pronunciarsi in proposito. «Il principio fondamentale che deve essere chiaro agli organi istituzionali regionali sta nel fatto che non verrà accettata alcuna decisione calata dall’alto sul futuro dell’Ospedale Marino, senza che questa sia preliminarmente dibattuta con la cittadinanza algherese. Sia il nostro comitato che altri presenti in città, nonché sigle sindacali e operatori sanitari in genere – spiega il rappresentante del gruppo Giovanni Baldassarre Spano - devono essere interessati da questa importante decisione strategica. Si attende ancora il dimenticato Consiglio comunale aperto promesso dal sindaco Mario Conoci. Promessa ad oggi disattesa, quasi la sanità algherese non avesse per alcuni la stessa rilevanza del tema “quattro corsie”».

«Abbiamo chiesto con forza, ma senza risultati, sia con una pluralità di comunicati, sia con una specifica ed importante manifestazione pubblica che il primo cittadino, nelle sue prerogative di rappresentante di tutti gli algheresi, invitasse formalmente l’assessore Nieddu ad Alghero per interloquire con la cittadinanza. Trascorso inutilmente il tempo e complicata la possibilità di riunione a causa dell’emergenza Covid-19 – prosegue Spano - ancora una volta il territorio algherese rischia di subire un’altra imposizione calata dall’alto. Le domande che sorgono legittime sono tante e prima fra tutte perché la struttura debba subire lo scorporo dal sistema Ats? Nonché per quale motivo separare la gestione delle due principali strutture sanitarie algheresi, duplicando le difficoltà di interazione fra loro? Le perplessità sono tante e devono essere chiarite. La discussione deve avvenire ad Alghero e non nelle segrete stanze cagliaritane, da sempre troppo lontane dal nord ovest della Sardegna. Attendiamo di vedere le carte e trattare la questione sulla base di documenti ufficiali da studiare approfonditamente».

«Alghero merita di avere un nuovo ospedale di Primo livello, non possibili soluzioni alternative o sostitutive che parrebbero vantaggiose per alcuni versi e per altri rischiano di allontanare tale necessità dal territorio. Su questo si osserva la proficua convergenza sia delle forze politiche di Minoranza che della principale di Maggioranza [LEGGI], a conferma del fatto che la sanità non può essere una bandiera di parte. La crisi pandemica del Covid-19 ha mostrato la fragilità del sistema sanitario locale, soprattutto nel cosiddetto ritorno alla normalità. Per tale motivo – insiste il rappresentante del comitato - non ci possiamo più permettere delle strategie errate o non ponderate a sufficienza, poiché esse rischiano di arrecare pregiudizio fondamentale alla tutela del diritto alla salute dei cittadini. Con spirito di fattiva collaborazione, il nostro comitato pretende che quel promesso Consiglio comunale aperto abbia luogo, poiché non tollereremo ulteriori posticipazioni».

«L’assessore regionale alla Sanità venga ad Alghero e si ponga a disposizione dei chiarimenti che gli verranno richiesti. Noi siamo pronti al dialogo, tenendo presente l’importanza della battaglia. A seguito della situazione che investe anche la Chirurgia generale del Civile, le risposte da assicurare agli algheresi devono essere tante. Non tollereremo più alcuna propaganda mistificatrice della realtà. In ultimo, sono comparse sulla recente stampa delle paventate associazioni tra turismo sanitario o congressuale e passaggio del Marino alla Aou. Su questo vogliamo essere molto chiari. L’ospedale rappresenta un baluardo per la salute dei cittadini del territorio, non occasioni di business. Se queste possono sussistere – sottolinea Spano - non devono condizionare le scelte strategiche sulla sanità algherese. Le persone che si rivolgono alle nostre strutture soffrono e languono per causa di un sistema inefficiente, letargico ovvero mummificato, che va avanti solo per la caparbietà degli operatori sanitari. Tutto questo deve finire».

Nella foto: Giovanni Battista Spano davanti all'Ospedale Marino
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