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Red 11 luglio 2020
Frigato apre il Festival del Mediterraneo
Il primo appuntamento dell’edizione numero 20 della Rassegna internazionale organistica organizzata dall’associazione “Arte in musica” si è tenuto ieri, nella cattedrale di Santa Maria, ad Alghero
Frigato <i>apre</i> il Festival del Mediterraneo

ALGHERO - Ritorna anche quest’anno “Il Festival del Mediterraneo-Rassegna di musica e cultura in Sardegna” con una serie di eventi e concerti che confermano il grande livello di una kermesse che comprende la 20esima edizione della Rassegna internazionale organistica. L’emergenza Covid non ferma le proposte musicali inserite nel programma del Festival, con la direzione artistica di Antonio Mura, e della Rassegna organistica, sotto il coordinamento artistico di Ugo Spanu, organizzati e promossi dall’associazione culturale “Arte in musica”, con il contributo ed il patrocinio dell'Assessorato regionale alla Pubblica istruzione, beni culturali, spettacolo e sport, della Presidenza del Consiglio regionale, della Fondazione di Sardegna, della Fondazione Alghero e del Comune di Alghero, oltre che delle Diocesi di Alghero-Bosa e Sassari.

La Rassegna internazionale organistica è stata inaugurata ieri (venerdì), ad Alghero, nella cattedrale di Santa Maria, con il concerto di Fabio Frigato, che ha eseguito “April (a dirge for the cruelest month)” di Riccardo Collu, “Saint Francois de Paul Marchant sur les flots” S.175 di Franz. Liszt (nella trascrizione di Max Reger), “Chant du Soir” op.92 n.1 di Marco Enrico Bossi, “Carillon de Westminster” op.54 n.6 di Louis Vierne, “Vocalise Etude” di Olivier Messiaen ed “An der schönen blauen Donau” op.314 di Johann Strauss (figlio) nella trascrizione di John Scott. Tra le novità dell’edizione 2020, l’esecuzione in apertura delle serate di brani inediti scritti da compositori sardi su temi musicali della tradizione isolana. Infatti, il concerto si è aperto infatti con il brano composto da Collu ad aprile, durante il lockdown quindi, che richiama idealmente un “dirge”, ovvero una nenia funebre tipica della cultura cristiana anglosassone, anche se l'influenza a livello musicale è decisamente romantica e di area germanica.

Il titolo fa riferimento all'incipit del poema “La terra desolata” (“The wasteland”) di Thomas Eliot, che definisce aprile “il mese più crudele”, in quanto il risveglio della natura che si rigenera risveglia una brama di vita, ma, nell'uomo moderno, anche una coscienza della propria sterilità spirituale. La nenia funebre è dedicata al mese di aprile, percepito come un “mese morto” per via del lockdown, ma anche a tutte le persone decedute a causa dell'emergenza sanitaria, con un auspicio che la terra desolata sia bagnata da una pioggia ristoratrice, che ne favorisca la rinascita. Il mese di luglio proporrà altri concerti, sempre nella cattedrale algherese, alle 21. La Rassegna internazionale organistica vedrà ancora una volta alternarsi organisti di fama internazionale a giovani concertisti che si stanno distinguendo a livello nazionale. Venerdì 17 luglio Giulio Gelsomino; martedì 21 e giovedì 23 Benedetta Porcedda, Sara Pirrone e Domenico Lavena; venerdì 31 Fabrizio Marchionni.

Nella foto: Fabio Frigato



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