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A.B. 12 gennaio 2008
Aggiudicati i lavori per la trasformazione de Lo Quarter
Lo storico quartiere diventerà il cuore della cultura algherese
Aggiudicati i lavori per la trasformazione de Lo Quarter

ALGHERO - «Insieme al recupero del complesso di Santa Chiara, Lo Quarter rappresenta la più importante opera di trasformazione del Centro Storico, una ulteriore dimostrazione di come l’Amministrazione agisce con determinazione per cancellare la lunga serie di simboli negativi e di elementi di degrado per far spazio ad un centro culturale di dimensioni ragguardevoli e dai contenuti straordinari. Sarà il cuore pulsante della città». Il sindaco Marco Tedde commenta con soddisfazione l’imminente avvio di un’altra opera pubblica “storica” per la città. Gli uffici dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, infatti, hanno proceduto all’aggiudicazione dell’appalto di quasi novemilioni di euro all’Associazione Temporanea di Imprese con capogruppo la “Esposito Costruzioni Sas” di Pomigliano d’Arco, l’impresa che si occuperà di trasformare l’isolato storico oggi in stato di abbandono. L’elaborato esecutivo che presto si tradurrà in fatti dopo la firma del contratto con l’impresa, è stato predisposto da un’equipe di tecnici di cui fanno parte il “Centro Cooperativo Di Progettazione”, gli studi tecnici “Siproj”, “Isolarchitetti” e “Manens Intertecnica”, affiancati da un pool di professionisti locali.

Il coordinatore del gruppo di tecnici è un nome importantissimo dell’architettura internazionale: Aimaro Oreglia D’Isola, un “mostro sacro” fondatore dello studio “Gabetti e Isola” di Torino. «L’intervento – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Gianni Spano - è stato suddiviso in tre lotti di opere, tutti rientranti in un unico appalto che comprende l’isolato delimitato da Via Carlo Alberto, da Via Gilbert Ferret, da Largo San Francesco e da Via Kennedy, e il cosiddetto isolato dei Mercati». L’ingresso principale del cuore del Quartiere sarà a Largo San Francesco, dove, nella ridisegnata corte interna (in cui sarà ricostruito l’originale assetto delle casermette, antiche residenze dei carabinieri reali di stanza nella caserma Umberto I, l’immobile principale che fino al 1773 ospitava i Gesuiti) si accede ad un chiostro/giardino riconsegnato alla originaria funzionalità e centralità del complesso dei Gesuiti. Porticati e giardini pensati come “chiostro dei pensieri”, il luogo di eccellenza del progetto, di suggestiva atmosfera, che ha la funzione di ordinare i percorsi del complesso, in cui troveranno spazio attività culturali, sociali e artigianali.

Il chiostro mette in comunicazione le due biblioteche che avranno dimora nel complesso e gli altri spazi del immobile: innanzitutto la Biblioteca Comunale e la Biblioteca di San Michele. La prima è destinata a diventare un fiore all’occhiello non solo del complesso, ma dell’intera città: ampliata negli spazi, con ampi porticati e vetrate, dislocata su due livelli, con ascensore interno. Al piano superiore è prevista la creazione di cinque sale adibite prevalentemente alla conservazione del patrimonio, (destinato a raggiungere oltre centoquindicimila volumi). Allo stesso piano troveranno posto la mediateca dotata di quattordici postazioni e la maggior parte dei posti a sedere per la consultazione. Al piano inferiore altri spazi per consultazioni, archivio, legatorie. La disponibilità per posti per la consultazione è di centodue persone. Nuova impostazione funzionale anche per la Biblioteca specialistica di San Michele, che disporrà di ventiquattromila volumi e di un totale di quaranta posti. Dal grande chiostro si accede inoltre al centro di aggregazione partecipata, realizzato nelle ex scuderie della Caserma e alla sede degli Scout di San Michele.

Altri locali delle scuderie ospiteranno botteghe artigianali. Nell’immobile saranno creati altri locali destinati al volontariato, l’urban center, il luogo dei cittadini in cui si possono ritrovare per discutere e decidere su argomenti di interesse comune, una zona ristoro, ed ancora, una sala convegni da cento posti e la foresteria dei Gesuiti. Al secondo livello, nasceranno una serie di sale espositive, una sala conferenza attrezzata per le proiezioni cinematografiche ed un piccolo spazio teatrale. «Il complesso – spiega ancora Marco Tedde - che tra l’altro si fonde con la vocazione del confinante immobile dell’ex carceretto, il museo della città in fase di allestimento, diventa un sistema polifunzionale integrato in cui convivono cultura, aggregazione, lavoro. L’attività culturale continua ad essere un aspetto strategico e fondamentale per la crescita della città ma è anche e sopratutto un elemento indispensabile per offrire opportunità occupazionali e creare indotto».



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