Stefano Deliperi
4 marzo 2004
Caccia in deroga, la Commissione Europea vuole vederci chiaro
Giunge puntuale l’interrogazione parlamentare dell´eurodeputata verde on. Monica Frassoni. La Regione Sardegna ora rischia salatissime multe dagli organi comunitari

La Commissione europea dovrà valutare se la legge regionale n. 2/2004 ed il decreto assessoriale di attuazione che ha consentito la caccia in deroga per 4 giornate nel febbraio scorso in Sardegna sono rispettose delle normative comunitarie in materia di tutela della fauna selvatica. Infatti una puntuale interrogazione parlamentare dell´eurodeputata verde on. Monica Frassoni si è aggiunta ai ricorsi già inoltrati dalle associazioni ecologiste Amici della Terra, L.A.C., Gruppo d´Intervento Giuridico, L.A.V. e Movimento U.N.A. La Regione autonoma della Sardegna ha previsto carnieri potenziali smisurati (6.000.000 di esemplari abbattibili), non ha accertato minimamente i pretesi danni all´agricoltura così come gli inesistenti "abnormi aumenti" ed "invasioni" delle specie avifaunistiche oggetto della caccia in deroga (Tordo bottaccio, Tordo sassello, Storno, Passera sarda e Passera mattugia). Il tutto semplicemente per "ubbidire" alle pressioni venatorie e consentire - in pieno periodo migratorio prenuziale e riproduttivo - quattro giornate ulteriori di caccia in danno del patrimonio faunistico collettivo. Ora la Regione autonoma della Sardegna corre il rischio dell´irrogazione di sanzioni anche pecuniarie da parte degli organi comunitari.
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