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Red 19 gennaio 2021
Sardenya y llibertat, dubbi su Punta Giglio
Il Coordinamento del gruppo politico algherese commenta la possibile realizzazione di una struttura ricettiva nella casermetta dismessa della batteria costiera di Punta Giglio, area del Parco regionale naturale di Porto Conte
Sardenya y llibertat, <i>dubbi</i> su Punta Giglio

ALGHERO – Dopo le esternazioni di alcune associazioni ambientaliste e culturali [LEGGI], anche il Coordinamento di Sardenya y llibertat interviene sulla possibile realizzazione di una struttura ricettiva nella casermetta dismessa della batteria costiera di Punta Giglio, area del Parco regionale naturale di Porto Conte, assegnata gratuitamente dalla Direzione regionale dell'Agenzia del Demanio dello Stato a una cooperativa con sede a Milano, che «intende realizzarvi una struttura ricettiva con annesso ristorante e, nelle intenzioni, un eco-museo diffuso, in un contesto tanto straordinario quanto fragile».

«L’intero promontorio di Punta Giglio – spiegano i membri del gruppo politico algherese - è individuato dal Piano regolatore generale di Alghero come zona H3 (Salvaguardia assoluta ed ecologica) e in parte ha una destinazione urbanistica G2 (Parchi urbani e territoriali), riconosciuto come Zona di protezione speciale e Sito di interesse comunitario, classificazioni che complessivamente contemplano alti livelli di tutela a ragione delle peculiarità botaniche, faunistiche, geologiche, paleontologiche e archeologiche di uno degli ambienti naturali più suggestivi del Mediterraneo. Alla suddetta concessione, hanno fatto seguito autorizzazioni da parte dell’Ente Parco di Porto Conte, della Soprintendenza ai Beni ambientali e culturali di Sassari, del Comune di Alghero, dell’Ufficio tutela del paesaggio della Regione».

Grig, Lipu, Wwf, Legambiente e Nel vivo della storia «con il loro immediato e puntuale intervento hanno sollevato una serie documentata di contestazioni sulla regolarità del procedimento concessorio che, ritenendole solidamente fondate, ci sentiamo di condividere completamente», proseguono dalla sede di Sardenya y llibertat, proponendo l'approvazione in tempi rapidi del Piano del Parco, l'approviazione del Piano urbanistico comunale, la predisposizione di un Piano organico di censimento e utilizzo degli immobili comunali e pubblici, un'iniziativa per l'attuazione dello Statuto speciale della Sardegna e l'ampliamento del territorio del Parco, sia a nord ((Baratz, Porto Ferro e L’Argentiera), sia a sud di Alghero (territori di Villanova Monteleone e Bosa).

In conclusione, «riteniamo che la casermetta della batteria costiera di Punta Giglio possa, unitamente agli altri manufatti militari, in seguito a un recupero filologico essere riutilizzata per finalità esclusivamente culturali e ambiental,i ma non a scopi ricettivi o ristorativi, ancorché “ecosostenibili”. Il suddetto intervento nell’area Parco a più alta tutela aprirebbe un varco nella protezione degli ambienti naturali del territorio, un precedente insidioso da evitare con fermezza. Sulle coste della Gallura, batterie militari costiere dismesse sono state affidate ad organizzazioni senza scopo di lucro ad esclusivi usi museali. L’approvazione del nuovo Piano casa voluto dal Centrodestra-sardista e le intenzioni sulla nuova legge urbanistica regionale destano ulteriore preoccupazione. Invitiamo pertanto partiti e movimenti politici, e la cittadinanza tutta a pronunciarsi su questo argomento», concludono i membri di Sardenya y llibertat.



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