Red
9 marzo 2021
Sassari premia cinque donne per il lustro dato alla città
A Francesca Sassu, Elisabetta Delogu, Liliana Cano, Franca Bergamini e Simonetta Sotgiu, l’Amministrazione comunale ha voluto dedicare cinque targhe per ringraziarle di quanto hanno fatto

SASSARI - Cinque donne, cinque figure che, con il loro carisma, le loro competenze e la loro storia, hanno dato lustro a Sassari a livello nazionale e internazionale. A Francesca Sassu, Elisabetta Delogu, Liliana Cano, Franca Bergamini e Simonetta Sotgiu, l’Amministrazione comunale ha voluto dedicare cinque targhe per ringraziarle di quanto hanno fatto per la città. La cerimonia si è tenuta ieri (lunedì), Giornata internazionale della donna, nella sala del Consiglio di Palazzo Ducale. A fare gli onori di casa il presidente Maurilio Murru, il sindaco Nanni Campus, con una rappresentanza della Giunta, dell’Assemblea civica e della Commissione comunale delle Pari opportunità. Si tratta di un progetto partito nel 2019, per volontà della presidenza del Consiglio comunale e inserito nel più ampio percorso di “Non solo un giorno”, che la pandemia ha solo sospeso. L’obiettivo è ricordare e valorizzare figure femminili che, con le loro capacità, hanno dato prestigio a Sassari. In apertura è stato proiettato un video, curato dalla consigliera Virginia Orunesu, per ricordare donne di tutto il mondo, di Italia e sarde che negli anni hanno, con le loro azioni, fatto la storia. Il cortometraggio è stato anche lo strumento con cui sono state introdotte le figure premiate dal Comune.
Sotgiu, una delle prime magistrate d’Italia, da sempre con la sua attività ha dimostrato cosa sono davvero le femministe. Tra i tanti meriti, memorabile la sua opposizione alla “sentenza jeans”, che prende il nome da un paio di jeans indossati da una donna stuprata che, secondo la sentenza, sarebbe stata consenziente per la difficoltà a sfilarli senza il suo contributo attivo. Fu firmataria dell’appello di “Noi rete donne” alla Conferenza Stato-Regioni per l’introduzione della doppia preferenza di genere nelle leggi elettorali regionali ed è stata vicepresidente della Commissione nazionale di Parità uomo-donna alla Presidenza del Consiglio dei ministri. A ritirare la targa era presente la figlia Elisabeth Ponti.
Bergamini è stata la prima avvocata a Sassari, quando ancora era una professione prettamente maschile e maschilista. Numerose le cariche ricoperte come donna impegnata contro la discriminazione di genere: vicepresidente della Federation internacional de abogadas, presidente della Commissione regionale Pari opportunità, vicepresidente internazionale dell'International federation of women lawers e vicepresidente dell’Unione giuriste italiane. La targa è stata consegnata nelle mani della nipote Francesca Enrico.
Cano, instancabile pittrice, sassarese di adozione, ha portato la sua arte in giro per il mondo, dove è sempre stata accolta con entusiasmo e grande apprezzamento. A una vita alquanto movimentata, si è accompagnata un’attività pittorica continua, che ha portato l'artista a spostarsi tra Italia, Spagna e Francia. A ritirare la targa era presente la figlia Chiara Panzino.
Delogu, altra nota artista sassarese, ma di abiti da sposa. Vestiti che paiono quadri: bustier e corsetti si coprono di fiori dipinti a mano, di piccole pieghe; drappi e plissettature fiorite di dettagli infinitesimali che diventano essenziali; sovrapposizioni di stoffe, plissé e veli in tulle in tutte le nuance dell’avorio. Il suo nome è noto e richiesto sulle passerelle di tutto il mondo. La stessa stilista ha ritirato la targa.
Sassu, soprano famosa a livello internazionale, ha lavorato con grandissimi direttori come Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Gianandrea Noseda, Carminati, Ciampa, Fogliani e importanti registi come Ronconi, De Ana, la Fura Dels Baus e Carsen. Ha iniziato giovanissima, nella sua Sassari, lo studio del canto, che in breve l’ha portata a esibirsi da Tokyo a Salisburgo, passando per Bologna e Parma, solo per citare alcuni teatri. Anche lei è riuscita a partecipare personalmente alla cerimonia, nonostante i numerosi impegni.
Nella foto: un momento della cerimonia
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