Lo riferisce pubblicamente Raffaele Cadinu chiedendo una immediata smentita o le dimissioni dei vertici dell´associazione ambientalista di Alghero. Ancora polemiche intorno al progetto di riqualificazione dei casermoni
ALGHERO - In attesa di capire le prossime mosse del Parco Regionale Naturale di Porto Conte dopo la richiesta di convocazione urgente dell'assemblea a firma di sette mebri e consiglieri comunali [
LEGGI], ad essere chiamata pesantemente in causa è Legambiente. Nei giorni scorsi, infatti, sia l'ex presidente
Luciano Deriu, quanto l'attuale
Roberto Barbieri, si erano scagliati contro il progetto in corso di realizzazione a Punta Giglio, insinuando la presenza di vincoli non rispettati ed il fatto che l'intero progetto fosse passato in sordina.
«Falso» dice pubblicamente Raffaele Cadinu «soprattutto perché Legambiente è partner del progetto». Parole che pesano come macigni quelle del geometra algherese che chiede una immediata «smentita» o «le dimissioni dei vertici dell'associazione ambientalista di Alghero». Poi ripercorre l'iter del progetto smontando alcuni «luoghi comuni» e sottolineando come la certezza del diritto sia la base del nostro vivere civile.
«Non c’è alcuna privatizzazione poiché il bene è, e rimarrà, del Demanio in quanto appartenente a quelli indisponibili come il mare. Le condotte per acqua potabile e fogne, che i protestanti chiamano erroneamente ma volutamente infrastrutture a rete, sono tubi del diametro rispettivo di 63 e 75 millimetri sotterrati lungo la strada ad una profondità di 30 cm circa. Non vi è cambio di destinazione urbanistica poiché l’area è in zona G ove sono consentiti interventi al servizio collettivo; la caserma non è in zona vincolata dal Piano di Assetto Idrogeologico, così come tutti i disegni e le scritte e tutte le pareti non saranno oggetto di cancellature ma di rigoroso restauro conservativo operato da restauratori professionisti iscritti negli elenchi della Soprintendenza» conclude Cadinu.