Alle parole del geometra algherese Raffaele Cadinu, che chiedeva una smentita o le dimissioni del Direttivo locale dell´associazione ambientalista, arriva la conferma a mezzo social da psrte di Roberto Barbieri, presidente di Legambiente Alghero
ALGHERO - «Legambiente ė uno dei partner di “Cammini e percorsi”, progetto nazionale di ampio respiro». Alle parole del geometra algherese Raffaele Cadinu, che chiedeva una smentita o le dimissioni del Direttivo locale dell'associazione ambientalista
[LEGGI], arriva la conferma a mezzo social da parte di Roberto Barbieri, presidente di Legambiente Alghero.
«A livello nazionale, il Progetto Cammini e percorsi ha il merito di valorizzare circa un centinaio di strutture abbandonate o dismesse in giro per l'Italia. Ha il merito di promuovere un turismo lento e consapevole, con azioni improntate alla sostenibilitá. E Legambiente ė uno dei partner in questo progetto nazionale di ampio respiro. Ma nel caso specifico del progetto su Punta del Giglio – sottolinea Barbieri - al di la delle finalità generali nazionali, non si può non tenere conto che l'area é inserita in un Parco e in una zona ad alto livello di tutela. In merito a questo specifico progetto, nel 2018 avevamo ritenuto troppo impattante la realizzazione di settanta posti letto, e anche oggi continuiamo a pensare che la ex casermetta (dichiarata dalla Soprintendenza sito di importanza storico/culturale) sia idonea ad un uso museale diurno con annessa ristorazione leggera, locale guardiania,.. naturalmente affidata alla cooperativa di giovani vincitrice del bando. Credo sia un parere legittimo e che, con trasparenza, avevo personalmente espresso tempo fa alcuni giovani della cooperativa stessa. Come esempio posso ricordare che nel Parco dell'Asinara, istituito nel 1997, per molti, molti anni, per alleggerire l'impatto ambientale, fu vietato il pernottamento turistico nell'isola».
«Altre criticità del progetto di Punta del Giglio, sono a mio parere, l'intervento di scavo di oltre 3chilometri per le condotte idrico/fognarie (un piccolo tratto passa sopra l'importante Grotta Dasterru), la parziale apertura della cisterna d'epoca, ed il fatto che i lavori sono previsti proprio nel periodo in cui alcune specie protette di avifauna nidificano sulle falesie. Osservazioni puntuali e penso legittime. Ma il punto più importante – insiste il presidente di Legambiente Alghero - sta nel fatto che in tutto questo percorso progettuale non c'è stato alcun coinvolgimento dei cittadini e del territorio. Nessun processo partecipativo e nessuna possibilitá di trovare un consenso e una possibile condivisione sul progetto stesso. E questo vale anche per le associazioni ambientaliste locali che, ad oggi, non hanno un rappresentante ufficiale all'interno del Parco (in quanto i membri della Consulta del Parco non sono mai stati nominati). Se pure l'iter autorizzativo del progetto è corretto, un post su Facebook non può certo entrare in merito a questo, era prevedibile che il silenzio con cui ė stata gestita questa vicenda avrebbe scatenato, come ė avvenuto, reazioni di disaccordo e di allarme da parte di tanti cittadini algheresi».
Nella foto: il presidente di Legambiente Alghero Roberto Barbieri