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Red 6 aprile 2021
Urologia: l’esperienza sassarese vola in Sicilia
Accordo tra l´Azienda ospedaliero universitaria di Sassari e l’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa per attività di prevenzione e trattamento chirurgico per le patologie uro-oncologiche nell’area petrolchimica industriale di Priolo. Il progetto avrà la durata di un anno e vedrà protagonista l’unità operativa della Clinica urologica diretta da Massimo Madonia
Urologia: l’esperienza sassarese vola in Sicilia

SASSARI - Due territori, uno in Sardegna e l'altro in Sicilia, accomunati dalla presenza di un'area industriale petrolchimica e da un'alta incidenza di patologie tumorali, in particolare dell'apparato urologico. Due aree che si considerano quasi “gemelle”, la prima in Sardegna comprende Sassari e Porto Torres, la seconda in Sicilia riguarda l'area petrolchimica industriale di Priolo, con i Comuni di Augusta, Melilli e Siracusa. A unirle adesso c'è anche l'accordo che l'Azienda sanitaria provinciale di Siracusa, l'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, il Comune di Melilli e la “Sonatrach” hanno siglato per la realizzazione del progetto “Si può”, che punta all'individuazione e cura delle patologie uro-oncologiche a Melilli. Il progetto, che ha proprio il supporto del Comune di Melilli perché fortemente voluto anche dal sindaco Giuseppe Carta, vedrà protagonista l'equipe dell'Unità operativa di Urologia, diretta da Massimo Madonia, e avrà la durata di un anno. Punterà a coinvolgere una popolazione di età compresa tra i 18 e 75 anni.

L'obiettivo è quello di effettuare uno screening precoce nella popolazione, sensibilizzare i medici di famiglia quindi definire un percorso diagnostico che va dallo screening al trattamento chirurgico. L'accordo di collaborazione tra Aziende quindi vedrà lavorare assieme i chirurghi sardi e siciliani. In particolare, gli specialisti dell'Unità operativa di Urologia di Sassari (tre dirigenti medici chirurghi e un infermiere) si recheranno per due giorni al mese in Sicilia, a Melilli per effettuare visite ambulatoriali e a Siracusa, all’Ospedale “Umberto I”, per l'attività chirurgica. Sono previsti degli “scambi” con medici e chirurghi dell’Asp siracusana, che potranno andare a Sassari per un confronto sulle metodiche di intervento. Un'occasione per realizzare un ponte di conoscenze diagnostico-terapeutiche tra le due Aziende. «Il progetto, che da una parte ha un'anima rivolta alla prevenzione e una alla cura – afferma il commissario straordinario dell’Aou di Sassari Antonio Spano – ci vede partecipi in entrambe le aree, in particolare con l'esperienza chirurgica di alto livello che la nostra clinica è in grado di esprimere. Un progetto che per la sua caratteristica potrà essere di aiuto nell'identificare alcune priorità generali per azioni di sanità pubblica».

Il direttore generale dell'Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra sottolinea l'importanza e l'utilità dell'iniziativa che si inserisce nel più ampio programma già da tempo intrapreso dall'Azienda a tutela della popolazione che insiste nel triangolo del Polo industriale siracusano: «L’importante progetto, senza costi per l’Asp di Siracusa – aggiunge il manager - integra l'offerta di medicina preventiva che nel nostro territorio parte dalla attività epidemiologica del Registro tumori fino ad arrivare agli interventi attivi del Dipartimento di Prevenzione. Preziosa, a tal fine, si presenta la collaborazione con l'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, che ringraziamo, grazie alle professionalità di alto profilo scientifico che metteranno a disposizione del territorio siracusano le proprie competenze nelle strutture sanitarie rese disponibili dall’Asp con il contributo del Comune di Melilli e della Società Sonatrach già protagoniste di altre iniziative in un proficuo rapporto di collaborazione con l'Azienda al servizio della popolazione». La clinica di Urologia dell’Aou di Sassari rappresenta uno dei centri di spicco nel panorama sanitario e ospedaliero per la diagnosi e cura delle patologie uro-oncologiche.

«Dietro questo risultato – afferma Madonia – oltre alla forte abnegazione e grande lavoro della nostra equipe, c'è la volontà di dare una risposta a un territorio che negli anni ha visto crescere il tasso di incidenza tumorale urologica di oltre il 120percento». I valori aggiornati dal rapporto epidemiologico “Sentieri” sui siti contaminati, riferiti a tutto il territorio del nord Sardegna, registrano una mortalità che arriva a un +49percento rispetto alla media regionale sarda. Un rapporto che spinge a guardare con preoccupazione questi dati. L'attività portata avanti in questi ultimi cinque anni dall’Urologia dell’Aou dimostra (e il dato lo si evince dalle tabelle del programma nazionale esiti di Agenas) come la Clinica abbia ottenuto una notevole riduzione della mobilità passiva per la patologia uro-oncologica. E a ridurre la mobilità passiva punta anche l'Asp di Siracusa. «Il progetto nasce da questa esigenza – riprende il direttore dell'Unità operativa di Urologia – infatti è elevato il numero dei pazienti che dalla regione Sicilia si recano in altre regioni italiane per curare patologie tumorali urologiche». Si pensi che nell'area di Priolo, secondo i dati Istat, i tumori della vescica hanno una maggiore incidenza sia negli uomini, sia nelle donne, mentre si osserva una maggiore incidenza di tumori del rene soltanto negli uomini. Il progetto è finanziato dal Comune di Melilli e dalla Sonatrach.



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