Red
5 giugno 2021
Conflitto di attribuzione: Regione impugna provvedimenti
La Regione autonoma della Sardegna impugna i provvedimenti della Soprintendenza di Cagliari e di Sassari per conflitto di attribuzioni a causa della disapplicazione di due leggi regionali che intervengono in materia di edilizia e urbanistica

CAGLIARI - La Regione autonoma della Sardegna impugna i provvedimenti della Soprintendenza di Cagliari e di Sassari per conflitto di attribuzioni a causa della disapplicazione di due leggi regionali che intervengono in materia di edilizia e urbanistica. Si tratta della legge 1/2021 (impugnata a marzo dal Governo perché ritenuta in contrasto con la normativa statale in materia di tutela del paesaggio) e la legge 8/2015 (mai ritenuta illegittima e quindi fino a oggi regolarmente applicata).
«Ancora una volta ci ritroviamo a dover difendere la Sardegna davanti allo Stato e ad affermare i diritti derivanti dall'Autonomia speciale - spiega il presidente della Regione Christian Solinas, ribadendo l’importanza di due leggi che coniugano la tutela dell’ambiente con gli interessi di cittadini e imprese - Riteniamo sia stata compromessa la facoltà della Sardegna di decidere in maniera chiara e nell’interesse pubblico su una materia di vitale importanza per il futuro della nostra Isola, annullando quell’equilibrio tra poteri dello Stato che è garanzia di libertà, democrazia e di buon funzionamento delle Istituzioni». La ragione che ha portato all’impugnazione dei provvedimenti è basata sulla disapplicazione da parte del Ministero, tramite le due Soprintendenze, di una legge non ancora dichiarata illegittima, dal momento che la Corte costituzionale non si è espressa sul ricorso del Governo Draghi, e che quindi deve essere applicata.
«In sostanza, negando le autorizzazioni ai cittadini che legittimamente hanno presentato domanda in materia edilizia e paesaggistica, viene anticipando il giudizio della Corte costituzionale con un evidente conflitto di attribuzione dei poteri: la Soprintendenza, disapplicando la legge regionale senza che questa sia stata dichiarata illegittima, si va a sostituire al potere giudiziario». Con questi ricorsi, ha concluso Solinas, «riaffermiamo i nostri diritti sacrosanti riconosciuti dallo Statuto e dalle norme di attuazione dello Statuto, a partire dalla potestà legislativa esclusiva in materia di edilizia e urbanistica e in materia di piani paesaggistici». In attesa della decisione della Corte Costituzionale nel merito, con il ricorso è stata presentata istanza cautelare di sospensione dei provvedimenti.
Nella foto: il presidente regionale Christian Solinas
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