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10 novembre 2021
Spiagge a bando entro il 2023, proroghe azzerate
La proroga delle concessioni balneari sarà possibile solo fino al dicembre 2023. Il Consiglio di Stato mette la parola fine alle continue proroghe sulle concessioni balneari. La prossima sarà la penultima estate degli stabilimenti come li conosciamo

ALGHERO - «Proroga solo a fine 2023. Dal giorno dopo non più possibili rinvii, neanche per via legislativa». Dal 31 dicembre 2023 tutte «dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente che vi sia - o meno - un soggetto subentrante». Il Consiglio di Stato mette la parola fine alle continue ed ingiustificabili proroghe sulle concessioni balneari. La prossima sarà dunque la penultima estate degli stabilimenti balneari così come li conosciamo: dal 2024, infatti, tutte le concessioni - nonostante i ripetuti tentativi di legge che prorogavano infinitamente le attuali concessioni con mille e più giustificazioni - saranno assegnate tramite gara alla quale, comunque, potranno partecipare anche i proprietari attuali.
Lo ha sentenziato il Consiglio di Stato, secondo cui il confronto concorrenziale, oltre ad essere imposto dal diritto Ue, «è estremamente prezioso per garantire ai cittadini una gestione del patrimonio nazionale costiero e una correlata offerta di servizi pubblici più efficiente e di migliore qualità e sicurezza, potendo contribuire in misura significativa alla crescita economica e, soprattutto, alla ripresa degli investimenti di cui il Paese necessità».
L’Adunanza plenaria di Palazzo Spada, rimarcando «l’eccezionale capacità attrattiva del patrimonio costiero nazionale», ha affermato che la «perdurante assenza - nonostante i ripetuti annunci di un intervento legislativo di riforma, mai però attuato - di un’organica disciplina nazionale delle concessioni demaniali marittime» genera «una situazione di grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza» imposte dal diritto europeo, perché «consente proroghe automatiche e generalizzate delle attuali concessioni (l’ultima, peraltro, della durata abnorme, sino al 31 dicembre 2033), così impedendo a chiunque voglia entrare nel settore di farlo». In Sardegna la mazzata sulla Regione Sardegna, totalmente favorevole alle proroghe, è doppia. Alcuni importanti comuni (tra i quali Olbia e Quartu Sant'Elena), infatti, non avevano recepito le indicazioni del competente assessorato.
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