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28 novembre 2021
Chiara segue i suoi sogni in Olanda
Chiara Tilloca, classe 1985, sceglie Amsterdam e la possibilità di non essere legati a nessun preconcetto e programma con l´opportunità di poter cambiare vita. Dopo la pandemia cambia professione, si rimette a studiare e segue la sua nuova strada
Chiara <i>segue</i> i suoi sogni in Olanda

ALGHERO - Chiara Tilloca, algherese di 36 anni, vive nella bellissima Amsterdam dall'aprile 2014, «posto in cui tornerei cento volte e che continuerei a scegliere come seconda casa». Prima di partire aveva il suo ristorante in Sardegna, isola che adora ma che sentiva troppo stretta dopo i suoi studi universitari a Rimini. E' così che ha sentito la necessità di volare di nuovo lontano e la capitale olandese è stata la sua scelta. La vita di Chiara oggi rispecchia in parte quella di tanti ragazzi che a causa del Covid si sono trovati improvvisamente senza lavoro, sia ad Alghero che all’Estero. Dopo sette anni nella stessa compagnia è stata licenziata a causa della pandemia. Amava il suo lavoro soprattutto perché era cresciuta tanto sia professionalmente che personalmente durante il suo percorso lavorativo, iniziando con un contratto da Runner «quando portavo i piatti ai tavoli e lucidavo le posate», per poi cambiare e lavorare in ufficio, gestendo l'amministrazione di un hotel e dedicandosi ai corsi di formazione dei ragazzi che lavoravano con lei. Però, improvvisamente, a causa del Covid, si è trovata senza lavoro, ma «non sono una che demorde» dice con orgoglio. Per questo ha deciso di sfruttare questa pausa forzata e di rimettersi in gioco studiando. Attualmente, infatti, è una studentessa presso l'Accademia di Counselling and Coaching per diventare un consulente certificato di Salute Mentale ed aiutare, così, le persone a superare stati di ansia, difficoltà o a vedere i propri ostacoli da una prospettiva diversa. Sta già praticando e sente che ha imboccato la strada giusta.

Una nuova protagonista per la rubrica del Quotidiano di Alghero: "Alghero nel mondo" con le storie di tanti concittadini che sono emigrati per cercare un lavoro, imparare una nuova lingua, dimenticare un amore e poi magari trovarne un altro. La rubrica è a cura di Giuliana Portas e Sara Alivesi che ogni domenica racconteranno una vita e una città diversa. E' incoraggiante sapere che ce l'hanno fatta, ciascuno con un proprio percorso e destinazione. E' emozionante sentire il loro legame con Alghero, attraverso un luogo o un ricordo.

A quanti anni sei partita da Alghero?
A ventotto, con un biglietto solo andata, senza casa, senza lavoro certo ma solo tanta voglia di iniziare da zero.

Amsterdam è stata la tua prima destinazione?
All'estero si, e la sceglierei altra mille volte. Amsterdam è magica, le sono particolarmente affezionata e grata.

Il giorno più bello della tua vita da espatriato?
Sicuramente il giorno in cui ci hanno consegnato le chiavi della nostra casa acquistata leggermente fuori Amsterdam. Un ricordo pieno di pura gioia.

Se non fossi partita cosa avresti fatto?
Conoscendomi, non credo sarei riuscita a rimanere, ma sicuramente mi sarei inventata qualcosa che mi avrebbe dato felicità e soddisfazione. Ho questa propensione a stare dove ho stimoli privi di staticità, il mio cervello ha bisogno di movimento.

Cosa porteresti di Amsterdam ad Alghero?
La fluidità, la possibilità di non essere legati a nessun preconcetto e programma che la vita deve essere per forza come l'abbiamo immaginata, con delle regole prefissate. Porterei l'opportunità di poter cambiare vita, professione, idee seguendo il proprio cambio personale e le esigenze che ne seguono.

Cosa porteresti di Alghero a Amsterdam?
Quell'unico ed inimitabile senso di casa, di appartenenza, di orgoglio che si sente per la propria terra. Essere immigrati ha sicuramente tanti aspetti positivi e molti benefici, ma nulla colma quel vuoto che si crea stando lontani da casa, specialmente se si parla di Sardegna. Se Amsterdam è magica, la nostra isola è, per me mistica, una terra sublime.

Hai mai pensato di ritornare ad Alghero?
Certo, per godermi la mia pensione. Dico sempre: "Sono una cittadina del mondo, ma sono nata e morirò in Sardegna". Tornerò' di certo a godermi con mio marito, i miei cani e - chissà poi se arriveranno - i miei figli e gli amici di sempre, i tramonti color rosso della mia bellissima Alghero, magari veleggiando con le mie sorelle non di sangue Giulia e Silvia. Il ritorno perfetto.

Un incontro inatteso con un concittadino…
Quando ho iniziato a lavorare per la compagnia di cui parlavo prima, inaspettatamente il mio grande capo era di Alghero, ironia della sorte!

Se pensi ad Alghero la prima immagine che ti viene in mente…
La seconda caletta del Lazzaretto, la pace dei miei sensi.

Dove ti vedi fra 10 anni...
Mi vedo soddisfatta, piena di vita e di entusiasmo. Dove non so, forse ancora qui in Olanda, ma siamo così sempre in evoluzione che ho imparato a non fare programmi a lungo termine. L'importante non è il dove, è il come.

Se vivete all'estero e volete raccontare la vostra storia scrivete a redazione@alguer.it

Nella foto: Chiara Tilloca



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