A.S.
20 aprile 2023
Parco e direttore, problemi infiniti «Illegittimo e anche inopportuno»
Sarà l´Avvocatura della Regione a dissipare i forti dubbi di legittimità del rinnovo contrattuale del direttore del Parco Regionale di Porto Conte, Mariano Mariani, da tempo al centro di polemiche e dissapori di diversa natura. Ieri l'assemblea straordinaria

ALGHERO - Ancora problemi e polemiche a Porto Conte. Il tema della «legittimità» sarà dissipato dall'Avvocatura della Regione, a cui l'assemblea del Parco Regionale di Porto Conte, per il tramite del presidente, chiederà una interpretazione autentica della norma (in realtà già l'assessorato regionale competente aveva chiarito la questione ancorando i termini temporali di validità a quelli della consiliatura), rimane però la grave «inopportunità politica e morale». Così è stato deciso dopo due ore di discussione sul contratto (scaduto e rinnovato) a Mariano Mariani, il super direttore di Tramariglio venuto da Cagliari, da tempo al centro di polemiche e dissapori di natura diversa. A nulla è valso lo strenuo tentativo di difesa di Tilocca e Grossi, due dei componenti del Consiglio di Amministrazione attuale a Casa Gioiosa, con argomenti poco o per nulla attinenti alla normativa in questione, puntualmente smontati dagli interventi dei membri dell'assemblea, con in testa Maria Antonietta Alivesi.
«Invece di indire un nuovo bando pubblico per individuare per titoli ed esami un nuovo direttore, si è proceduto a suo tempo ad una proroga, prevista dal regolamento ma che sulla base dell'articolo 5 dello Statuto non poteva superare la conclusione del mandato amministrativo» tuona Mimmo Pirisi. In spregio al mandato dell'assemblea invece, con decreto nr.15 del 2020 il presidente Raimondo Tilocca ha rinnovato il contratto di Mariano Mariani per cinque anni.
La convocazione urgete dell'Assemblea straordinaria del Parco era stata richiesta da nove membri della stessa: Alivesi, Bruno, Cacciotto, Di Maio, Di Nolfo, Esposito, Piras, Pirisi Mimmo, Sartore. Consiglieri che si domandavano anche come il direttore Mariani, che è in generale il massimo organo amministrativo responsabile della legalità degli atti adottati dall’Azienda speciale, avesse potuto sottoscrivere un contratto «palesemente illegittimo che lo ha indebitamente avvantaggiato, senza sentire il dovere etico oltreché giuridico che si richiederebbe alla sua persona, di segnalare la macroscopica e anche maldestra illegittimità riscontrata dai nove consiglieri dell’assemblea».
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