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16 aprile 2004
Sanità, tagliare gli sprechi non i contratti
La corte dei conti nella giornata del 16 Aprile esaminerà, nuovamente, il Contratto del Comparto Sanità Pubblica

E’ di questi giorni la notizia che le sezioni riunite della corte dei conti esamineranno, nuovamente, il Contratto del Comparto Sanità Pubblica . In data 30 marzo 2004 la stessa Corte non aveva registrato positivamente il CCNL a seguito di rilievi di tipo assolutamente formale. Si ritiene che dopo oltre 27 mesi dalla scadenza, dopo 3 mesi dalla sigla della pre–intesa, con diversi scioperi ai quali hanno aderito numerosi lavoratori di tutt’Italia, il travagliato iter contrattuale possa finalmente trovare applicazione e soddisfare le legittime aspettative di tutto il mondo della sanità. Non si vorrebbe, infatti, correre il rischio in un momento in cui passano slogan del tipo “meno tasse, meno stato“ che la riduzione della cornice dei pubblici interventi possa tradursi in un ridimensionamento della protezione sanitaria, dell’Istruzione, delle utenze collettive etc.. Come non sarà accettato che l’abbassamento della pressione fiscale, in un abile gioco di prestigio, possa spostare il peso contributivo dallo Stato centrale ai Comuni o alle Regioni con l’aggravante del progressivo abbassamento dei livelli di riequilibrio solidale tra le parti avanzate e quelle svantaggiate del paese”.
Questi concetti così ben esposti dal segretario della Cisl Sanità Rino Tarelli in una recente intervista toccano il tema delle razionalizzazione della spesa pubblica intesa non come scure ma bensì come efficienza e produttività degli apparati e nello snellimento delle procedure.
La Cisl denuncerà con forte determinazione qualsiasi progetto che miri ad innescare il corto circuito perverso “meno tasse“ e, conseguentemente, niente risorse finanziarie da destinare ai rinnovi contrattuali nei settori del Pubblico impiego.
Nelle esternazioni di questi giorni il Governo escludendo tagli al Welfare, alla scuola, alla sanità ed alla previdenza lascia pericolosamente capire che un solo taglio non è stato chiaramente escluso: quello sui Dipendenti Pubblici.
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