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Cor 17:46
Sanità malata, l´amministrazione se ne faccia carico
Partecipato incontro ad Alghero sospeso fra storia e attualità, dedicato alla sanità. Il resoconto di Marco Balbina, Presidente Parkinson Alghero
Sanità <i>malata</i>, l´amministrazione se ne faccia carico

ALGHERO - Si è tenuto venerdì 13, presso la sala Convegni del Polisoccorso, un proficuo incontro, sospeso fra storia e attualità, dedicato alla sanità algherese. Sono intervenuti diversi esponenti di varie associazioni che operano nell’ambito del volontariato, alcuni dei quali hanno dato vita, da qualche anno, ai Comitati spontanei di salute pubblica, facendo sentire la voce di tanti cittadini angustiati dalle inefficienza del nostro sistema sanitario: Lina Passerò, del Comitato Fiocchi Azzurri Fiocchi Rosa; Giovanni Spano, del Comitato Uniti contro la Chiusura dell’Ospedale Marino; Elisabetta Boglioli, dell’Associazione il Labirinto, per la tutela della salute mentale, Laura Dinapoli, Presidente del Laboratorio delle Strategie che sta affrontando, da qualche settimana, una spiacevole condizione di sfratto dai locali della Diocesi, dove svolgeva l’attività di supporto a circa 22 disabili.

È emersa, nel merito, la cronica mancanza di disponibilità di locali che impedisce alle varie associazioni cittadine di svolgere pienamente la propria attività e la richiesta diretta all’Amministrazione Comunale di farsi carico del problema. L’incontro ha avuto, come detto, una duplice natura, con una immersione, dapprima, nella sanità del passato, con i preziosi interventi di Antonello Bilardi e Stefano Campus, forti della loro comune esperienza di lavoro presso la ASL cittadina e della conoscenza di aneddoti e di reminiscenze storiche nascoste fra le pieghe del tempo. Come sappiamo, sia l'Ospedale Civile che l'Ospedale Marino – e i nostri amici ci hanno spiegato perché esistono due ospedali ad Alghero - stanno vivendo ormai da anni una situazione di pesante difficoltà, con alcuni reparti a rischio di chiusura e con una cronica mancanza di personale. Ci sono preoccupazioni per il reparto di cardiologia, per il pronto soccorso, per il reparto trasfusionale, oltre alla cronica indisponibilità del Punto Nascite.

L'Ospedale Marino, che ha ripreso l'attività chirurgica con il passaggio all’AOU, dopo un periodo di fermo, ha un futuro nuovamente incerto, in quanto verrà reinserito, dal 2026, nell’ASL di Sassari. Si teme che questi continui passaggi di campo possano compromettere l’attività futura. Ci sono stati, altresì, anche problemi logistici nei reparti di oncologia e medicina dello sport. Quindi, la sanità ad Alghero è davvero in affanno e, ormai, da troppo tempo. È di tutti la convinzione che ci sia bisogno di un Piano Straordinario che rimetta al centro del dibattito il futuro del servizio sanitario nazionale. Un servizio che da oltre un ventennio è stato oggetto di miopi tagli lineari alla spesa pubblica, che hanno aperto la strada ad una privatizzazione abnorme. Risultato: oggi, il 13% della popolazione sarda – 8% a livello nazionale - rinuncia ormai a curarsi, stritolata fra lunghe fila d’attesa e costi esorbitanti delle prestazioni. Stefano Campus ha posto in evidenza i dubbi che l’aziendalizzazione della sanità, introdotta dal D.L 502/92, invece di tagliare gli sprechi, abbia finito per colpire i servizi, senza migliorare l’efficienza complessiva del sistema.

Gli interventi dei referenti dei Comitati, si sono calati necessariamente nel locale: Lina Passerò, ha rimarcato che niente è cambiato nel Punto Nascite dell’Ospedale Civile, nonostante l’arrivo di un pediatra. I bambini algheresi continuano a nascere a Sassari, aggravando la condizione del reparto sassarese. Elisabetta Boglioli ha parlato della crisi attraversata dal Centro di salute Mentale, ormai dal 2023, per la chiusura del centro Diurno e per la cronica carenza di personale. Ci sono state alcune toccanti testimonianze da parte di persone direttamente coinvolte nel disagio psichico, abbandonate a sé stesse, senza più supporto psichiatrico, limitato ormai ad una anonima terapia farmacologica, e quella di un padre, che ha dovuto trasferire la propria figlia in forma permanente presso la Casa Satta di Nuoro, perché ad Alghero non poteva ricevere più alcuna assistenza. Una condizione drammatica che si protrae nell’indifferenza generale. Giovanni Spano, infine, ha toccato il problema della “critica del potere”, di una sostanziale omogeneità nell’affrontare le questioni sanitarie da parte di tutte le forze politiche (a seconda che siano al governo o all’opposizione), e di una bassa mobilitazione popolare, in particolare dei giovani, per incidere e fare pressione sulla politica. Dalla sala, in conclusione, con l’intervento della dott.ssa Cherveddu Fadda, è venuta l’esigenza di fare rete, di proseguire nelle battaglie intraprese, di non perdersi di vista. Quindi, più che un incontro, quello di venerdì è stato l’inizio di un percorso, un arrivederci a presto.
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