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Cor 2 novembre 2024
Luigi Manconi, il libro ad Alghero
Nuovo appuntamento con Dall´altra parte del mare, Il festival letterario pensato e allestito dall´Associazione Itinerandia e dedicato a libri, scrittori e storie. Protagonista della serata sarà Luigi Manconi che presenterà il suo nuovissimo libro La scomparsa dei colori
Luigi Manconi, il libro ad Alghero

ALGHERO - Martedì 5 novembre - alle ore 19.00, ad Alghero, nella sala conferenze de Lo Quarter (II Piano) - nuovo appuntamento con Dall'altra parte del mare, Il festival letterario pensato e allestito dall'Associazione Itinerandia e dedicato a libri, scrittori e storie. Protagonista della serata sarà Luigi Manconi che presenterà il suo nuovissimo libro La scomparsa dei colori (Garzanti, 2024)
Interverranno con l'autore Mariolina Cosseddu e il sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto. La serata sarà animata dalle letture di Caterina Corbi.

Il libro: Diventare cieco è un’esperienza drammatica. Significa il consumarsi dei rapporti con il mondo, con le sue misure e i suoi colori, con le sue promesse e le sue sorprese. E significa l’affaticarsi delle relazioni con gli altri e con le cose: le carezze che non giungono a segno e i bicchieri che cadono, l’impossibilità di scrivere una dedica o quella di decifrare un volto. Nel corso di oltre quindici anni, Luigi Manconi – sociologo e militante politico – è passato da una forte miopia all’ipovisione, alla cecità parziale e infine a quella totale. La sua è dunque la storia di una perdita e di una lenta discesa in un buio che non è tuttavia «un calamaio di compatta cupezza», perché «la cecità non è nera. È lattiginosa, a tratti caliginosa. E, talvolta, rivela sprazzi perfino luminescenti». Questo libro è la testimonianza di un percorso di coscienza e conoscenza e il racconto di un mondo nuovo pieno di echi: i suoni di una partita di basket, le note di una canzone, la voce che detta un testo o che dà un comando a un’assistente vocale o quella dell’attore che legge un audiolibro. E le sensazioni tattili: il calore del sole sulla pelle, mani che sfiorano i muri per orientarsi, prese incerte sugli oggetti, tibie che urtano contro gli spigoli. E soprattutto i ricordi, perché alla perdita della vista si accompagnano le peripezie della memoria: le premonizioni dell’adolescenza e i volti che rimangono uguali a com’erano trent’anni fa. E ancora: cosa vede chi non vede? Nella narrazione di Manconi c’è sia la lusinga della disperazione («il problema di buttarmi o no dalla finestra») sia una costante vena di umorismo, ironia e autoironia. C’è l’accettazione dei limiti imposti dal destino e un elogio della lotta: l’antidoto alla cecità, «che è innanzitutto immobilità», è proprio la lotta, «il movimento che raccoglie e mobilita energie, che produce conoscenza, che persegue mete, che esercita intelligenza».
17:33
Venerdì 2 maggio alle 18.30, in via A. La Marmora 64, presso l’Òmnium Cultural de l’Alguer. Il libro ha vinto il XXXII premio Ferran Canyameres di racconti per l’anno 2023 organizzato da l’Òmnium Cultural di Terrassa



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