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Cor 15 luglio 2008
Porto, Bruno: «Comune assuma ruolo di guida responsabile»
Per il Consigliere regionale PD bisogna impegnarsi a trovare una gestione che veda protagonista la città di Alghero
Porto, Bruno: «Comune assuma ruolo di guida responsabile»

ALGHERO - «L’adesione di Alghero all’autorità portuale di Olbia-Golfo Aranci non è la soluzione che garantisce una gestione efficiente, efficace e produttiva del porto cittadino. Non lo è sul piano giuridico-normativo, né su quello dell’opportunità politica». E’ il commento di Mario Bruno, consigliere regionale del Partito Democratico, che ha promosso ieri, insieme all’associazione “Un’Isola”, l’incontro con il sindaco di Alghero, Marco Tedde, gli assessori regionali dei Lavori Pubblici, Carlo Mannoni, e dei Trasporti Sandro Broccia e il direttore generale degli Enti Locali, Gabriele Asunis. «Abbiamo dialogato per tre ore con tecnici e politici. Ora – aggiunge l’esponente del PD - bisogna impegnarsi a trovare una gestione che veda protagonista la città di Alghero. Dobbiamo evitare tatticismi e demagogia. Per scongiurarli occorre agire tenendo conto di tre elementi: le direttive sui porti di interesse regionale, il piano regionale dei trasporti e quello regolatore del porto. Per quanto attiene le direttive sui porti è auspicabile un’azione di proposta e di coprogettazione da parte del Comune di Alghero che finora è stato spettatore passivo. Azione necessaria almeno sino all’approvazione di questo strumento che avverrà in settembre. Altro pilastro è il piano regionale dei trasporti che individua le strategie di settore e cancellerà l’equivoco dell’indicazione di Alghero nell’autorità portuale di Olbia; il porto catalano ha una valenza regionale, mentre nell’autorità portuale vanno ricompresi quelli di interesse nazionale. L’esempio di Castellammare di Stabia, portato alla ribalta da un autorevole esponente politico, è un approdo di interesse nazionale. Terzo e ultimo punto di riferimento: il piano regolatore del porto; bisogna presentarlo alla città, coinvolgendo associazioni, operatori e cittadini, confrontandosi nel contempo con la Regione, così da individuare strategie e potenzialità. Anche i finanziamenti, l’ultimo regionale da tre milioni di euro, devono essere inquadrati nell’ambito dello strumento programmatorio». «Il lungo lavoro preparatorio va assecondato con una costante opera di vigilanza, sommata ad azioni propositive, coinvolgendo il coordinamento dei club e dei circoli e gli operatori portuali. Alghero ha dimostrato di avere competenze e volontà per gestire il porto in modo autonomo e produttivo. Spetta al Comune – conclude Bruno- cogliere le diverse opportunità, svolgendo finalmente quel ruolo di guida reale e responsabile che tutti auspichiamo».



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