S.A.
24 luglio 2025
Export Sardegna-Usa: conto alla rovescia sui dazi
Conto alla rovescia delle imprese sarde per i dazi al 30%. Caos dazi con 1 intervento ogni 6 giorni. Export Sardegna-USA: quasi mezzo miliardo di euro

CAGLIARI - «I produttori sardi hanno cominciato il conto alla rovescia per capire se veramente, dal primo agosto, le merci europee saranno tassate del 30% al loro arrivo negli USA. L’incertezza sulle decisioni internazionali è stata, fino a pochi giorni fa, la nemica più pericolosa per le nostre imprese. Rinvii, minacce e negoziati incerti hanno paralizzato le scelte di investimento e frenato la fiducia degli imprenditori. Con l’annuncio del Presidente americano è diventato obbligatorio scegliere come
reagire e come affrontare questo nuovo scenario». Così Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, commenta la probabilità dell’entrata in vigore dei dazi americani
verso i prodotti europei e, di conseguenza, anche per quelli sardi.
Secondo il dossier elaborato dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna su dati Istat, che ha analizzato i flussi commerciali dall’Isola verso il Continente americano ad aprile 2025, i rapporti
economici tra la regione e gli Stati Uniti hanno totalizzato 492 milioni di euro, relativi a tutto il manifatturiero petroliferi inclusi rappresentando l’1,5% sul valore aggiunto della Sardegna. Alimentari, prodotti in legno e metallo, pelletteria, abbigliamento e tessile, mobili e ceramiche ma anche semilavorati lapidei, prodotti chimici, macchinari e attrezzature hanno raggiunto un mercato ricco e sempre attento alle produzioni italiane e sarde. I dati provinciali dicono che Cagliari ha esportato per 344milioni, il nord Sardegna per 98milioni, Nuoro per 35milioni, il Sud Sardegna per 8 e Oristano per 7. All’interno di questi numeri, 118 milioni di euro sono rappresentati dall'export manifatturiero, al netto dei prodotti energetici, e 85 milioni di euro di export sono rappresentati dalle
esportazioni sarde di prodotti realizzati nei settori - alimentare, tessile, abbigliamento, calzature, legno, mobili, prodotti in metallo, gioielleria e altre manifatture- a maggior concentrazione di MPI.
«Gli Stati Uniti, infatti, rappresentano un importante mercato di riferimento per le imprese della Sardegna, classificandosi come terzo mercato di riferimento per le esportazioni isolane dopo Francia e Spagna. Il nodo da sciogliere non è solo commerciale ma strategico, adesso abbiamo una risposta e quindi possiamo agire di conseguenza – continua Meloni - le nostre imprese stanno dimostrando una grande capacità di resistenza e adattamento, ma il continuo rinvio di decisioni, sfociato
poi con l’annuncio della Casa Bianca, ha creato un clima di attesa che è diventato, con il passare delle settimane, un limbo dannoso». «Ogni giorno che passa grava sui bilanci aziendali - sottolinea il
Presidente di Confartigianato Sardegna - ora è necessario recuperare questo tempo di attesa. Le nostre aziende devono prendere una strada ben definita. L’incertezza che ha regnato fino a questo momento, da un lato non ha permesso di pianificare azioni e fare scelte rispetto i mercati di riferimento e dall’altro ha bloccato l’avvio di azioni sindacali concrete e puntuali a sostegno delle aziende e dei loro bisogni prioritari».
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