Duro intervento dei partiti di minoranza in Consiglio sulla proposta di piano Regolatore del Porto di recente approvazione ad Alghero
ALGHERO - «Il progetto del porto “nuovo”, redatto e costruito su ordinazione, e discusso nelle segrete stanze, o con pochi “addetti ai lavori”, rischia di diventare un’altra delle pagine buie della storia della nostra città». E' la lucida constatazione dei capigruppo in Consiglio del Partito Democratico, dell'Italia dei Valori, dei Socialisti Democratici Italiani, di Arcobaleno di Stella Nascente, di Alghero Viva e Città al Lavoro.
Dopo i numerosi interventi di autorevoli esponenti politici cittadini in merito al futuro del porto di Alghero, da
Mario Bruno agli assessori
Pirisi e
Conoci, passando per il portavoce del Pdl
Giancarlo Piras, si registra la dura presa di posizione dei gruppi di opposizione in Consiglio Comunale.
«Un manipolo di politici locali - scrivono in una nota - dicono di perseguire l’interesse pubblico di cui invece non si intravede alcun vantaggio che, in nome di un presunto progetto di sviluppo, ridisegna a proprio piacimento ed utilità politica, un luogo dalla fragilità conclamata, cementificando l’attuale spiaggia antistante la chiesa di san Giovanni e modificando, irrimediabilmente, il sistema delle correnti marine con effetti imprevedibili e di forte impatto negativo sulla spiaggia del lido, che tutti consideriamo uno dei maggiori richiami turistici della nostra città».
«Sembra di rivivere gli anni 70 - attaccano dall'opposizione - quelli della devastazione cementizia, dove agitando le bandiere del progresso e della prosperità, paventando ricchezza e lavoro per tutti, si è dato corso ad una delle peggiori aggressioni al nostro territorio: v.via Kennedy, S.Agostino, La Pivarada, il Lido-Pietraia…».
«Oggi, con la stessa scellerata furia approssimativa e guascona, si vorrebbe compiere un altro ”assalto alla diligenza”. Un attentato al futuro dei nostri figli. Passando sopra tutto e tutti, bollando gli oppositori come sovversivi o conservatori secondo della propria convenienza politica».
I partiti di minoranza, convinti che una vera “classe dirigente” non si possa nascondere dietro sterili “slogan” e gridare al terrorismo ogni volta qualcuno sostenga posizioni discordanti da quelle che la maggioranza al governo della città tenta di imporre come verità assolute, si dicono fermamente convinti che il primo atto da compiere sia «la riorganizzazione degli spazi esistenti all’interno della vecchia darsena». All’interno della quale - precisano - è possibile ricavare centinaia di ulteriori posti barca, in coerenza con il finanziamento di recente accordato dalla Regione Sardegna che prevede una risistemazione dello specchio acqueo, nell'attuale porto.
«Gli studi dei maggiori professionisti a livello internazionale sono unanimemente basati sull`armonizzazione, lo sviluppo e la razionalizzazione dei porti esistenti e non sulla creazione artificiale di nuove marine, soprattutto laddove vi è un difficile equilibrio ambientale». La classe dirigente algherese ha la responsabilità politica di valutare l’esistente per progettare lo sviluppo futuro del porto - concludono - tenendo conto soprattutto che esso non è un comparto a se stante, ma deve continuare ad essere l’elemento di continuità della nostra città con il suo mare.