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17 agosto 2008
Intervista a Gianna Nannini: «Emozione mio filo di Arianna»
«Per fare dei dischi belli ci vogliono anni, e molta sperimentazione, bisogna prendersi molti rischi e avere il coraggio di ripartire sempre da zero»

ALGHERO - Arriva il giorno di Gianna Nannini. Il volto femminile del rock italiano sarà lunedì 18 agosto all’Anfiteatro Maria Pia di Alghero (inizio ore 21,30) con il suo nuovo “Gianna Nannini Live”.
Gianna, torni in concerto dopo il clamoroso successo del tour invernale e l’accoglienza trionfale che ti ha riservato il pubblico tedesco. Come sarà GiannaNanniniLive?
«Si tratta di un concerto incentrato sulla voce e fortemente caratterizzato dall'uso di 3 chitarre, basso e batteria . Lo spazio aperto ci regala possibilità di sentire meglio rispetto all'acustica dei palasport, quindi voglio approfittare dell'estate per coinvolgere l'orecchio e l'occhio dello spettatore verso una musica da vedere. La produzione è di Cose di Musica, la regia di Pepi Morgia. La band sarà composta da Thomas Lang alla batteria, Hans Maahn al basso, Stephan Ebn alle tastiere e percussioni, Giacomo Castellano, Davide Ferrario e Davide Tagliapietra alle chitarre».
Hai già deciso la scaletta?
«Molto repertorio dai due ultimi cd, “Grazie” e “GiannaBest” ma anche altre mie canzoni mai sentite prima nei miei spettacoli. Quello che conta e' non ripetersi mai e cercare di sorprendere se stessi e chi viene a vederci. L’obiettivo è vibrare forte insieme».
Ripercorrere i tuoi grandi successi è anche un modo per celebrare una carriera straordinaria.
«Carriera che brutta parola, che vuol dire?».
La maggior parte delle tue canzoni sono dei classici che non si esauriscono col tempo, rispettando così il principio con cui dovrebbero essere fatti i dischi. Ma non è per tutti così, sapresti dire perchè?
«Per fare dei dischi belli ci vogliono anni, e molta sperimentazione, bisogna prendersi molti rischi e avere il coraggio di ripartire sempre da zero, mettersi in discussione e diventare consapevoli della propria vocalita' per arrivare a fare della buona musica, senza filtri ne' mode da seguire».
Sarà un concerto rock?
«Mi e' venuta a noia questa parola che indossa chiunque come fosse un vestito alla moda o fuori moda. Io seguo quello di cui ha bisogno la mia voce, a volte il silenzio fa piu' rumore del rock».
Come ti prepari per un concerto?
«Alleno lo spirito».
C’è un filo conduttore del concerto?
«Sta nel labirinto dei testi, l'emozione e' il mio filo di Arianna».
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