A.B.
7 novembre 2008
Al via la terza edizione del Festival Signal
A Quartucciu prima serata con Sdna ed Ikue Mori. L’organizzazione è affidata all’associazione TiConZero

QUARTUCCIU - Visual art e musica elettronica: apertura all’insegna delle arti digitali per la terza edizione di “Signal”, il festival ideato e organizzato a Quartucciu dall’Associazione Culturale “TiConZero”. Il festival è votato alla musica d’avanguardia, sperimentale, elettronica, di improvvisazione, ma anche alle connessioni e alle interazioni fra suoni, arti performative e linguaggi visivi. Oggi, venerdì 7 novembre, è prevista la serata inaugurale che propone un doppio appuntamento al centro culturale ex Casa Angioni, con ingresso gratuito.
Si comincia alle ore 20 con “Cinetaxis”, una performance audiovisiva del duo anglo-italiano “Sdna” formato da Ben Foot e dalla cagliaritana Valentina Floris. Ispirato al fenomeno della “Phototaxis”, l’attrazione delle falene per la luce, “Cinetaxis” esplora metaforicamente il parallelismo tra i comportamenti degli insetti e quelli dell'uomo. Di base a Londra, Sdna è specializzato nella produzione di video digitali e nella ricerca di tecniche alternative per la loro presentazione. Il suo lavoro comprende installazioni, performance audio visive e video proiezioni che interagiscono con elementi urbanistici ed architettonici. Negli ultimi anni, Sdna ha sviluppato e presentato progetti di arte digitale in collaborazione con musicisti, compagnie teatrali, enti governativi, gallerie d’arte, stilisti e musei. Le sue produzioni hanno trovato spazio in Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Germania Russia, Egitto ed a Londra, in gallerie come la “Whitechapel Gallery”, l’“Ica” ed il prestigioso “Victoria & Albert Museum”.
A seguire, alle ore 21.30, è in cartellone la performance di uno dei nomi di maggior spicco di questa edizione di Signal, Ikue Mori. Esploratrice del suono e compositrice fra le più innovative della scena mondiale, la musicista giapponese porta avanti da anni una ricerca personale contraddistinta da ritmi radicali e suoni dissonanti. Dopo aver lasciato Tokyo per New York nel 1977, ha iniziato la sua carriera suonando la batteria con “Dna”, una delle band fondatrici del movimento “No Wave”, con Arto Lindsay e Tim Wright. A metà degli Anni Ottanta, Ikue Mori ha iniziato ad utilizzare la drum machine nell’ambito della musica improvvisata, forgiandosi uno stile ben riconoscibile. Per tutti gli Anni Novanta ha collaborato con numerosi musicisti d’improvvisazione in Europa, Asia e negli Stati Uniti, continuando però a produrre e registrare la propria musica. Nel 1999 ha ricevuto il premio “Distinctive Award for Prix Ars” nella categoria di musica digitale elettronica. Nel 2000 ha iniziato ad utilizzare il computer portatile e la musica digitale per espandere ed ampliare il raggio della propria espressione musicale. Nel 2006 la Tate Modern le ha commissionato la colonna sonora per i film muti di Maya Deren, proiettati poi nel 2007. Quest’anno ha celebrato il suo trentennale di attività musicale presentando cinque progetti presso la “Japan Society” di New York. Al momento collabora col gruppo “Mephista”, con Sylvie Courvoisier e Susie Ibarra, e con vari altri progetti: con Kim Gordon, con il duo Phantom Orchard con Zeena Parkins, con John Zorn ed il gruppo “Electric Masada”.
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