Antonio Burruni
28 novembre 2008
L’espiritu de Veruela aleggia su Alghero
Presentata questa mattina la rassegna concertistica seminariale italo spagnola in programma in città il 6 e 7 dicembre

ALGHERO - «Nell’arte non c’è nulla di difficile, magari ci sono cose meno conosciute». Questa frase, pronunciata in fase di presentazione dal compositore algherese Diodato Arru, direttore artistico del’evento, spiega l’anima didattica de “L’espiritu de Veruela”, la rassegna concertistica seminariale italo spagnola, in programma sabato 6 e domenica 7 dicembre nella sala e nella chiesa di San Francesco, e presentata questa mattina nella Sala Rossa del Palazzo Civico, in Via Columbano.
Quello organizzato dall’“Associazione Culturale Interazione”, con il patrocinio del Comune di Alghero e della Provincia di Sassari è un progetto originale che offrirà al pubblico la possibilità di misurarsi con il vocabolario magico della musica classica contemporanea. L’idea è venuta proprio a Diodato Arru, che vanta nel suo curriculum la partecipazione come docente al corso internazionale di composizione “Veruela Musica Viva di Saragoza”, ideato e diretto dalla compositrice spagnola Teresa Catalan. Da questa esperienza è nata la manifestazione algherese che farà conoscere al pubblico le nuove produzioni di questo genere musicale sia con un concerto del compositore-pianista spagnolo Diego Fernandez Magdaleno (sabato 6 dicembre, alle ore 20.30, nella chiesa di San Francesco), sia con incontri divulgativi aperti agli studenti delle scuole algheresi ai quali parteciperanno, tra gli altri, i compositori spagnoli Teresa Catalan e Carme Fernandez Vidal e le sassaresi Paola e Giovanna Dongu (sabato 6, dalle ore 10 alle ore 18 e domenica 7, dalle 10 alle 13, sempre nella sala di San Francesco). L’ingresso agli spettacoli è libero e gratuito.
Alla conferenza stampa di questa mattina, oltre al direttore artistico Arru, hanno partecipato anche Rosangela Meloni, dell’Associazione Culturale Interazione, l’assessore comunale al Turismo e Grandi Eventi Mario Conoci, la dirigente comunale dei settori Servizi, Cultura e Turismo Giovanna Faedda, l’assessore provinciale Sergio Mundula ed il consigliere provinciale Toni Faedda.
Proprio il delegato provinciale ha sottolineato la grossa responsabilità di chi fa e parla di arte, davanti alla storia. «Cosa riusciremo a tramandare della nostra storia, nell’era del globalismo? Questa manifestazione rientra in uno spirito che vuole creare qualcosa da lasciare a chi verrà dopo di noi. E’ un’iniziativa fondamentale dal punto di vista culturale».
Per Diodato Arru, questo è il preludio a qualcosa di più organico, esteso ed importante, con la collaborazione delle Istituzioni. Arru ha sottolineato soprattutto il modo “aperto” di proporre l’arte, puntando sull’aspetto divulgativo come struttura portante della manifestazione. Si evita così l’arte “di nicchia”, sfatando l’aspetto del «meno siamo e più bravi siamo».
Nella foto: Un momento della presentazione
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