Sara Alivesi
11 aprile 2009
Abruzzo, l´ultimo saluto alle vittime
Si sono svolti ieri i funerali di Stato a L´Aquila per 205 delle 290 vittime del terremoto in Abruzzo. Milioni di italiani hanno seguito in televisione l´ultimo saluto a chi ha perso la vita nel sisma di domenica scorsa

L'AQUILA - L'Italia si stringe per l'ultimo saluto alle vittime del terremoto in Abruzzo. Si sono svolti ieri a L'Aquila i funerali di Stato per 205 dei 290 morti del sisma. La tre file di bare sistemate nel cortile della Guardia di Finanza di Coppito racchiudono le diverse storie di uomini e donne di ogni età con uno stesso tragico destino.
Le scosse continue e inesorabili da giorni non hanno risparmiato l'Abruzzo nemmeno durante la cerimonia solenne, la terra ha tremato per dodici volte durante il rito officiato dal cardinale Bertone. La rassegnazione e disperazione nei volti dei familiari e amici delle vittime, la commozione dei politici presenti e di una Nazione intera, incollata ai teleschermi nella diretta tv.
«Seppellite noi» è il grido delle madri che hanno perso i figli e scambierebbero senza esitare la propria vita per la loro. Il terremoto ha portato via le loro esistenze insieme alle case, gli oggetti i ricordi e i sacrifi di una vita che in un dolore così grande perde ogni significato, ogni speranza.
Restituire almeno una parte di essa è dovere nei prossimi mesi dei politici che devono ricostruire le città e i paesi che non esistono più, dei giudici che devono stabilire le responsabilità per le costruzioni non a norma, della gente che deve continuare a sostenere una Regione provata da una catastrofe che in pochi minuti ha cambiato il destino di centinaia di persone. Sono quasi 40mila gli sfollati, divisi tra tende, gli hotel della zona e le case di parenti e amici.
Presente alla cerimonia anche una rappresentanza dalla Sardegna: il sindaco di Osilo Nanni Manca per l'ultimo saluto alla concittadina Antonica Canu (unica sarda tra le vittime); assente Cappellacci per impegni istituzionali.
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