Se domani a Roma non sarà ritirato il provvedimento di chiusura del polo petrolchimico il sindaco di Sassari, quello di Alghero e Porto Torres, e la Presidente della Provincia di Sassari si dimetteranno, invitando tutti i rappresentanti delle istituzioni e delle forze sociali del territorio e il presidente Cappellacci a fare altrettanto
ALGHERO - Si apre una settimana decisiva per la Sardegna: Dopo la riunione interlocutoria di venerdì scorso a Roma, martedì 21 al dicastero del Ministro Scajola si discuterà dell'annunciata chiusura degli impianti Eni di Porto Torres, prevista dal mese di agosto.
Se domani a Roma non sarà ritirato il provvedimento di chiusura del polo petrolchimico però, il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, quello di Alghero, Marco Tedde e Porto Torres Luciano Mura e il presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici si dimetteranno, invitando tutti i rappresentanti delle istituzioni e delle forze sociali del territorio e il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, a fare altrettanto.
Potrebbero così seguire i sindaci del territorio i presidenti di Cgil, Cisl e Uil, Consorzio industriale provinciale, Camera di Commercio, Confindustria, Api Sarda, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Upa, Cna e Legacoop.
E' quanto annunciato questa mattina al termine della riunione del Comitato per l'Area di crisi industriale del Nord Sardegna dal presidente della provincia Giudici per fare il punto sulla vertenza Eni.
Mario Bruno in tenda: Martedì mattina alle 11, intanto, la tenda che da ormai 5 giorni è diventata la “casa” del primo cittadino di Porto Torres Luciano Mura, ospiterà una conferenza stampa dei consiglieri di opposizione in consiglio regionale: «L'iniziativa che sta portando avanti Mura, dice Bruno, dimostra come il sindaco si sia fatto carico dei problemi della comunità coniugando in modo importante l'etica e la politica».