L.P.
28 agosto 2009
Caro carburante, Riformatori chiedono nuove norme
«Le ricadute ambientali della presenza in Sardegna di una delle raffinerie più grandi d´Europa sono pesanti, e lo Stato non può continuare ad incassare le accise lasciando alla Regione soltanto le briciole»

CAGLIARI - Domani, sabato 29 agosto alle 10,30, presso il Coordinamento regionale dei Riformatori sardi, in via Firenze 20 a Cagliari, si terrà una conferenza stampa per la illustrazione della proposta di legge nazionale presentata dal gruppo dei Riformatori in Consiglio regionale.
Materia su cui vertirà la conferenza l'"Interpretazione autentica delle norme statutarie relative al pagamento delle accise nel territorio della Regione Autonoma della Sardegna. Agevolazioni fiscali a favore dei cittadini sardi per l'abbattimento del costo dei carburanti e dei combustibili".
La proposta dei Riformatori tende a garantire alla Regione Sardegna, sulla base allo Statuto, la percezione dei nove decimi delle imposte di fabbricazione “generate “ nell’Isola che dovrebbero ammontare a circa 3 miliardi di euro.
Di fatto oggi le entrate fiscali della Regione a tale titolo sono nell’ordine dei 650-700 milioni di euro: una differenza molto consistente rispetto alle somme oggi incamerate dall'Agenzia regionale delle entrate a titolo di "accise sui prodotti petroliferi", afferma il gruppo dei Riformatori.
Le ricadute ambientali della presenza in Sardegna di una delle raffinerie più grandi d'Europa sono pesanti, e lo Stato non può continuare ad incassare le accise lasciando alla Regione soltanto le briciole, accusano i Riformatori. Il tema è particolarmente rilevante nel momento in cui si concretizza in Italia il federalismo fiscale, nell'ambito del quale l'aspetto primario è quello delle risorse prodotte dalle diverse regioni.
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