Red
9 ottobre 2009
Karel Music Expo c´è Julian Cope
Terza e ultima serata al Teatro Civico in Castello, domani a Cagliari, per il Karel Music Expo, la "vetrina" del rock indipendente allestita dalla cooperativa Vox Day

CAGLIARI - Terza e ultima serata al Teatro Civico in Castello, domani (sabato 10) a Cagliari, per il Karel Music Expo, la "vetrina" del rock indipendente allestita dalla cooperativa Vox Day. La scaletta propone, come di consueto, cinque set diversi, in successione alternata su due palchi: uno “elettrico”, quello proprio del teatro, l'altro “acustico”, nello spazio più raccolto di una saletta interna. Si comincia alle 21 con una band sarda (di San Sperate), i Chemical Marriage - vincitori della passata edizione di "Sottosuoni", il concorso per gruppi emergenti - in sostituzione della cantante groenlandese Nive Nielsen, assente dell'ultimo momento per motivi familiari.
Da un'altra terra del profondo nord, l'Islanda, arriva invece Pétur Ben, classe 1976 e una lunga militanza sulla scena dell'undergound della sua isola. Voce e chitarra, si presenta a Cagliari en solitaire questo cantante e songwriter che cita Tom Waits e Nick Cave fra i suoi riferimenti e che ha già lasciato traccia della sua musica in un apprezzatissimo album di tre anni fa, "Wine for my weakness", e nelle colonne sonore di due film di Ragnar Bragason.
Il compito si suggellare la serata spetta a Julian Cope, musicista di culto assoluto ma anche scrittore, pensatore alternativo e controcorrente. Amato e detestato allo stesso livello dall’opinione pubblica inglese, negli anni Novanta si è fatto promotore di un pensiero radicale antiglobal e anticapitalista e ha iniziato un personalissimo percorso di studio sulle radici preistoriche della civiltà britannica.
Nei trent’anni della sua attività solistica ha pubblicato una ventina di album, sei libri e dato vita a un numero infinito di iniziative culturali. Classe 1957, Julian Cope ha iniziato la sua carriera musicale nel 1977 come bassista di The Crucial Three, un gruppo punk di Liverpool, accanto al futuro cantante di Echo & The Bunnymen, Ian McCulloch, per fondare più tardi i Teardrope Explodes alla fine del ‘78.
Dopo quattro anni di successi la band si scioglie nel 1982 e Cope intraprende il suo percorso solistico dando presto alla luce il leggendario album “Fried”. Alla fine degli anni Ottanta ritorna in classifica con il singolo “World Shut Your Mouth” e con l’abum “Saint Julian”, cui fanno seguito negli anni Novanta gli album “Peggy suicide”, “Jehovahkill” e “Autogeddon”. Cope si dedica intanto con passione e serietà allo studio della mitologia e delle culture megalitiche, pubblicando nel 1998 il volume “The Modern Antiquarian”, che in Gran Bretagna diventa subito un inaspettato best seller.
Nello stesso periodo registra tre album con il proto-metal trio Brian Donor. Nel 2005 arriva l’album doppio “Citizen Cain’d” che disegna un panorama sonoro che spazia dal rock al garage, alla psichedelia fino ad una personalissima espressione di “pagan punk”, in cui Julian Cope affronta temi d’attualità come Al Qaeda, la guerra in Iraq e il Nuovo Ordine Mondiale. Nel 2007 dà alla luce “Japrocksampler”, un originale studio dedicato alla storia del rock in Giappone. E' invece del 2008 “Black sheep”, uno dei migliori album degli ultimi anni.
Con la serata di domani (sabato 10) si chiude dunque la tre giorni del Karel Music Expo al Teatro Civico di Castello. Ma altri appuntamenti sono ancora in programma per le prossime settimane, a partire già da quella entrante con “Sottosuoni”, la rassegna-concorso riservata ai talenti emergenti nel panorama sardo della musica indipendente, quest'anno alla sua quindicesima edizione. Tre serate eliminatorie – martedì, mercoledì e venerdì (13, il 14 e il 16 ottobre) negli spazi del locale “Linea Notturna” porteranno quattro gruppi alla finalissima di sabato 17 al Teatro Alfieri. Ospite, la cantante-tastierista marchigiana Beatrice Antolini, uno dei nuovi talenti più interessanti della scena indie nazionale.
Leitmotiv di questa edizione del Karel Music Expo, l'universo delle energie sarà il tema da esplorare in due appuntamenti dedicati alle danze rituali degli indiani d'America (sabato 17 e giovedì 22) e attraverso le conferenze, i laboratori e gli incontri allestiti in coproduzione con l'associazione Figli d'Arte Medas nell'ambito del primo Festival della Storia, in programma dal 23 al 25.
E intanto restano aperti i diversi eventi espositivi allestiti in vari spazi di Castello. Alla Passeggiata Coperta del Bastione tengono banco le installazioni di Ennio Bertrand; al Karel Club (in via Università) sono in mostra le opere di Simone Dulcis e Sonia Floris (Adrena); al Caffè delle Arti (in via del Fossario, 1), infine, accanto ai lavori di Ermenegildo Atzori e Dorian Art (al secolo Elisa Ciregia), c'è “Disculture”, proiezione/evento che racconta mezzo secolo di rock attraverso le copertine degli album più celebri.
Nella foto: Julian Cope
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