Sergio Ortu
13 ottobre 2004
Due gocce e la città va sott’acqua
A causa delle griglie di scolo intasate sono finite sott’acqua cantine, garages e seminterrati. Mentre in altre zone sono scoppiati tratti di condotte fognarie

Bastano le prime piogge autunnali per mandare in tilt mezza città. E’ successo martedì notte in occasione del primo acquazzone autunnale. L’acqua peraltro non da nubifragio ha quasi subito fatto saltare fogne e tombini delle acque bianche. Non tanto perché i metri cubi fossero da stato di calamità naturale ma semplicemente perché i canali di scolo e le griglie dei tombini delle strade erano come al solito intasati da fogliame, sabbia e quant’altro. La solita abitudine insomma che nessuna amministrazione si è mai scrollata di dosso e cioè di non provvedere ad una salutare e robusta manutenzione ordinaria prima dell’inizio della cattiva stagione. E’ stato così che al primo acquazzone sono finite sott’acqua cantine, garages e seminterrati. Mentre in altre zone sono scoppiati tratti di condotte fognarie. La situazione non si invece verificata dove il sistema di scolo era efficiente, ragion per cui è possibile intuire che non si è trattato di una perturbazione atmosferica di portata eccezionale ma più semplicemente della cronica mancanza di interventi manutentivi alla rete idrica, fognaria e di scolo delle acque bianche. Intanto per le famiglie coinvolte negli allegamenti di scantinati e garages altre spese da mettere in conto. «Certo non sarà il comune a pagare questi danni -ha lamentato un residente di via Paoli- e intanto bastano due gocce che la città va sott’acqua. A quando un po’ di manutenzione sui tombini?».
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