Piero Chiccoli
22 ottobre 2004
Guarda chi si rivede…
Torna il caldo dopo i presagi dell’inverno. A pochi mesi dalla chiusura del 2004 il sole e le alte temperature fanno gli straordinari

Mancano pochi giorni e siamo a novembre, il mese dei defunti, del freddo e delle piogge. Praticamente siamo alle porte dell’inverno. Invece c’è ancora un ospite che tarda ad andarsene: è il caldo. A fine ottobre ci troviamo ancora, dopo una breve parentesi, ad apprezzarne i benefici, le giornate ricordano i primi giorni di giugno quando la città, già accarezzata da uno splendente sole, si preparava ad accogliere il famoso turismo di massa.
Ma ora la situazione è ben diversa: a pochi mesi dalla chiusura del 2004, il sole e le alte temperature fanno gli straordinari. Quotidiani e Tv nazionali continuano a parlare di questa eccezionale stagione alternando immagini di persone che stanno al mare, ai primi fiocchi di neve caduti sulle nostre Alpi.
Ma in questo periodo dell’anno la gente si aspetta altro, gli armadi sono ancora in una via di mezzo con i maglioni che sgomitano con le magliette, qualcuno ha già tirato su la barca e le biciclette sono state rimesse in cantina. Questa nuova ondata di primavera-estate più che far piacere provoca stupore e l’argomento meteo, da sempre tra i preferiti nelle telefonate tra persone distanti, continua a tenere sempre più banco.
Arrivati a questo punto della stagione ci si aspetta almeno il fresco e i commercianti di abbigliamento cominciano clandestinamente a organizzare le prime danze della pioggia, per cercare di vendere almeno i cappotti che già a fine agosto spuntavano nelle vetrine dei più previdenti. Adesso poi non è più tempo di vacanze, da oltre 60 anni per l’Italia la parola vacanza, per volere della famiglia Agnelli, fa rima con agosto e ad usufruire di questo scherzo sono solo i fortunati turisti stranieri che con piacere continuano ad affollare le nostre strade. Ma per chi lavora questo clima è deleterio, da moltissimi anni gli studiosi sono concordi nello stabilire che l’uomo è notevolmente influenzato dal clima, risponde cioè in maniera differente al caldo e al freddo. Tutte queste considerazioni ci portano comunque a pensare che forse qualcosa sta cambiando, nonostante tutti neghino di essere scaramantici, e che questo clima è malato, che non ci sono più le famose mezze stagioni e soprattutto non possiamo goderci a pieno questo ritorno d’estate.
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