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Red 1 maggio 2010
«Piano Cerealicolo sardo un esempio»
Dall’Isola parte la richiesta di stilare un nuovo Piano nazionale che venga incontro alle esigenze delle Regioni, anche alla luce delle recenti modifiche normative in materia di qualità e di certificazione
«Piano Cerealicolo sardo un esempio»

CAGLIARI - Il Piano sementiero e la qualità del grano della Sardegna sono un esempio da seguire anche nelle altre regioni a vocazione agricola. E dall’Isola parte la richiesta di stilare un nuovo Piano nazionale che venga incontro alle esigenze delle Regioni, anche alla luce delle recenti modifiche normative in materia di qualità e di certificazione. È il dato emerso oggi a Suelli, a Casa Ruda, dove erano riuniti gli stati maggiori e tutti gli attori della filiera per fare il punto sul settore e presentare ufficialmente il Piano sementiero regionale e il marchio “Semenadura”.

Marchio che contraddistingue le produzioni a filera corta di malloreddus e di pane carasau, derivate dalla trasformazione di varietà locali di frumento duro. Il Piano, voluto dalla Regione e messo a punto dall’assessorato dell’Agricoltura in collaborazione con le agenzie Agris e Laore, ha tra i suoi obiettivi soprattutto una migliore remunerazione di tutti gli operatori interessati. L’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato ha ribadito l’importanza e la strategicità di uno strumento che vuole contribuire a legare sempre di più materia prima di qualità con le produzioni: «Questa è l’unica ricetta per ridare vitalità ed eccellenza al nostro comparto cerealicolo».

Nel corso del convegno, aperto dal commissario di Agris Efisio Floris, sono state affrontate le criticità storiche (disaggregazione dell’offerta, limitata competitività e ridotta superficie delle aziende, alta concorrenza estera) ma anche le numerose potenzialità della cerealicoltura isolana. Giovanni Di Genova, del ministero delle Politiche agricole, ha elogiato il Piano cerealicolo regionale e l’alta qualità di grano e dei prodotti derivati della Sardegna. Il rappresentante del dicastero ha poi illustrato il Piano nazionale, che vuole portare equilibrio nel settore, intervenire sui fattori che ancora ostacolano il corretto funzionamento del mercato e favorire contratti di filiera.

«Oggi più che mai – ha detto Di Genova – è necessaria una maggiore organizzazione nel comparto, che è poi l’unica arma a disposizione affinché la qualità sia ripagata adeguatamente. La Sardegna, con i progetti presentati oggi, è un esempio virtuoso che va seguito». Di Genova ha poi annunciato che il ministero sta lavorando per arrivare a un listino unico (al quale facciano riferimento tutti i contratti quadro e gli accordi di coltivazione) e alla Borsa merci telematica, istituzione controllata in grado di garantire i pagamenti degli operatori agricoli.



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