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Red 22 maggio 2010
Posti barca in Italia meno di 147mila
La Liguria è la regione italiana con il maggior numero di posti (20.923), seguita dalla Sardegna (18.843), dalla Toscana (17.167) e dal Friuli Venezia Giulia (15.359). Scarsi e costosissimi secondo il rapporto sulla "Portualità turistica e commerciale"
Posti barca in Italia meno di 147mila

ALGHERO - Pochi posti barca e molto costosi. Questa la situazione del nostro Paese fotografata nel secondo rapporto sulla "Portualità turistica e commerciale" sviluppato da Isnart e Uniontrasporti. In Italia, ci sono oltre 147.000 posti barca disponibili, in aumento del 4,6% negli ultimi quattro anni. Ma si tratta di un numero non molto elevato per un Paese con 7500 chilometri di coste (l'Italia conta la seconda estensione costiera d'Europa dopo la Grecia) dove, infatti, si registra una domanda di ben quattro volte superiore.

Le nostre marine e i porticcioli turistici non sono distribuiti in modo omogeneo nelle diverse regioni: se ne trovano in media uno ogni 70 chilometri di litorale, contro i 15 della Francia e i 21 della Spagna. Ma il prezzo di un posto barca è decisamente più elevato che negli altri Paesi europei, con una maggiorazione che oscilla tra il 30 e il 150%.

La Liguria è la regione italiana con il maggior numero di posti (20.923), seguita dalla Sardegna (18.843), dalla Toscana (17.167) e dal Friuli Venezia Giulia (15.359). Il Nord vanta la ripartizione geografica migliore, con 70,1 posti barca per ogni chilometro di costa, contro un valore nazionale pari a 20 (in Francia si arriva a 40 posti ogni chilometro). Sul fronte delle dotazioni, il 68% delle strutture analizzate ha un livello qualitativo definibile fra buono e ottimo.

Il rapporto sui porti turistici e commerciali fornisce potenzialità e limiti di un settore che ha contribuito negli ultimi dieci anni alla crescita del turismo nautico in modo costante e diretto, incidendo in maniera significativa sul prodotto interno lordo, in una percentuale complessiva stimata pari al 2,2%. Un comparto che ha creato un fatturato di circa 6,18 miliardi di euro nel 2008 (+11,3% rispetto al 2007), imputabile principalmente alla cantieristica che copre il 61,5% del fatturato totale.

La nautica, si evidenzia nel rapporto, offre grandi opportunità di sviluppo per il turismo di molte regioni italiane. Ma tutto passa attraverso la quantità e la qualità dei servizi proposti. Un esempio, in questo senso, viene dalla Francia. I porti transalpini, infatti, si configurano come veri e propri villaggi sul mare. Per la maggior parte si tratta di infrastrutture inserite nel cuore dell'abitato, animate tutto l'anno e non semplici aree per il parcheggio delle barche come spesso accade in Italia.
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