S.A.
14 giugno 2010
«La salute mentale è un´emergenza cittadina»
Elisabetta Boglioli commenta il summit sulla sanità promosso la scorsa settimana dal sindaco Marco Tedde, rammaricandosi del fatto che l´Associazione Il Labirinto che presiede, non sia stata invitata all´incontro e segnalando le urgenze della salute mentale ad Alghero

ALGHERO - «Considerata la grave situazione che stà vivendo la sanità, bene ha fatto il Primo cittadino a convocare a sé tutti i Primari, responsabili dei vari reparti degli Ospedali di Alghero. Per fortuna, con grande senso di responsabilità, all’incontro non mancava nessuno dei convocati, tranne chi non è stato convocato».
Così Elisabetta Boglioli commenta il summit sulla sanità promosso la scorsa settimana dal sindaco Marco Tedde, rammaricandosi del fatto che l'Associazione Il Labirinto che presiede, non sia stata invitata all'incontro.
«Forse, per qualcuno, certe problematiche non rientrano nelle urgenze ma stiamo parlando di salute mentale - dice la Boglioli -. E' vero che ad Alghero non esiste un reparto di Psichiatria, con tanto di primari e dirigenti, ma è anche vero che esiste un Dipartimento di Salute Mentale che si trova a Sassari; è anche vero che esiste ad Alghero un Centro di salute mentale, che fa parte della Asl».
Non vuole discriminazioni tra un malato cardiopatico e chi del "mal di vivere", il presidente del Labirinto: «Chi ha la sventura di subire un attacco di coliche renali, anche di domenica, trova un pronto soccorso, un reparto aperto che lo accoglie. Dove deve andare un sofferente mentale, il martedì e il giovedì pomeriggio, il sabato, la domenica, a chiedere assistenza se il Servizio è chiuso?»
Il Centro di Salute Mentale di Alghero, infatti, è da tempo che lavora al 50% a causa della mancanza di psichiatri, psicologi, infermieri e educatori, nonchè di una struttura necessaria all’accoglienza. «Può essere che questo non rientri nelle emergenze - aggiunge il presidente -però, consentiamo che chi soffre del male di vivere giunga al punto di lasciarsi cadere dal terzo piano, perché magari non ha trovato la giusta accoglienza o la giusta assistenza presso un servizio preposto».
«Per questo l’Associazione Il Labirinto - conclude la Boglioli - ritiene doveroso chiedere maggiore attenzione e considerazione verso un problema che coinvolge numerose famiglie della città e non solo, augurandosi anche in questa circostanza di non essere trattati come figli di un Dio Minore».
Nella foto: Elisabetta Boglioli
|