Dalla tarda mattinata di lunedì chiuso al pubblico il reparto algherese di Ginecologia e Ostetricia (garantirà solo le emergenze) per gravi carenze strutturali
ALGHERO - E' allarme sanità ad Alghero. Alle carenze croniche di un sistema sanitario incapace di gestire anche i servizi più basilari, si aggiunge l'impossibilità di garantire un sufficiente grado di sicurezza. E' il caso del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell'Ospedale Civile di Alghero, dalla tarda mattinata di lunedì chiuso al pubblico (garantirà solo le emergenze).
La drastica decisione è stata assunta dal responsabile dell'area, il primario Giovanni Urru, in condivisione col responsabile del Nido, il professor Chiarolini, che si è visto costretto a disporre la chiusura temporanea del reparto a causa dell'impossibilità quotidiana allo svolgimento delle pratiche di base. Carenza di personale e strutturali soprattutto (al reparto non è ancora stata consegnata la sala operatoria, chiusa da ben 11 mesi ndr) alla base del provvedimento, la cui decisione sarebbe già stata trasmessa ai vertici dell'Azienda Sanitaria Locale.
Una mazzata durissima per la città di Alghero. Analogo
provvedimento era stato assunto nel mese di marzo al Nido, a causa della mancanza di medici pediatrici. Il reparto addetto ad accogliere i neonati non era più in condizione di essere disponibile a causa della mancanza di personale specializzato. In quel caso l'Azienda Sanitaria Sassarese aveva trovato una soluzione tampone e garantito la riapertura nel giro di una giornata.
Si tratta di una vera e propria sconfitta per l'intero sistema sanitario: proprio il reparto di Ginecologia e Ostetricia di Alghero, infatti, nonostante le evidenti carenze strutturali cercava di garantire un'assistenza di prim'ordine grazie alla professionalità di medici e infermieri, cercando di sopperire dove le attrezzature e i macchinari risultavano insufficienti o addirittura mancanti (parliamo di letti per partorienti e degenti e una sala parto attrezzata). Anche dalle pagine di
Alguer.it, lo scorso mese di maggio, alcune neo-mamme si dicevano soddisfatte per l'umanità e la dignita riscontrata nel personale, auspicandosi un'inversione di tendenza da parte dell'Asl. Tutto da rifare.