Programmata per sabato 19 giugno una manifestazione a difesa della sanità algherese. In città si vive in continua emergenza, tra carenze conclamate e disservizi quotidiani. Politica regionale totalmente assente, serve una scossa. Il reparto di ginecologia intanto rimane chiuso
ALGHERO - Sala operatoria chiusa da più di 11 mesi, sala parto arrangiata in una stanza per degenti, carenza di letti per ospitare partorienti operate o semplici pazienti post-intervento, assoluta inadeguatezza tecnologica complessiva. Sono solo i punti maggiormente squalificanti che hanno costretto il primario di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale Civile di Alghero ad alzare bandiera bianca nei confronti di un sistema sanitario mai tanto deprimente e
chiudere il reparto.
Ad Alghero si continua a navigare a vista in campo sanitario, nonostante le tante promesse da campagna elettorale e le certezze ormai evaporate della costruzione di un nuovo e moderno nosocomio. La Giunta Soru aveva addirittura già stanziato i primi 80 milioni di euro per la nuova struttura ospedaliera, il consiglio comunale si era espresso per individuare l'area in zona Taulera: tutto rimandato e assolutamente inutile, perché in città si vive in continua emergenza, tra carenze conclamate e disservizi quotidiani.
L'emergenza di Ginecologia, infatti, è la punta di un iceberg pronto a frantumarsi. Situazioni analoghe si riscontrano in tutti i reparti dell'Ospedale civile, da quello di Medicina, dove spesso i malati non trovano neppure spazio nelle camere, a Urologia, Ortopedia e dialisi. Alghero però non ci sta e si mobilita, a difesa di un bene privo di colori politici.
Programmata per sabato 19 giugno (dalle ore 10.30 all'ex Asilo Sella) una grande manifestazione popolare, organizzata dal "Comitato a sostegno della sanità algherese e del territorio", che chiama a raccolta tutti i cittadini, i comitati di quartiere, le associazioni e le forze politiche per cercare di smuovere le coscienze e far uscire dal baratro in cui pare profondata, la sanità. Maggiore assistenza domiciliare ai disabili, attivazione dell'Unità di terapia cardiologica intensiva, riduzione delle liste d'attesa, sono tra i punti su cui l'associazione batte maggiormente.
Arrivano già le prime adesioni, come quella di Sinistra Ecologia e Libertà, che in una nota ritiene necessario che i cittadini e le forze politiche reagiscono unite e compatte per impedire lo smantellamento o il solo ridimensionamento della sanità algherese, convinti che la difesa e il potenziamento degli attuali livelli di assistenza e di cura offerti dal distretto sanitario, sia uno strumento indispensabile per garantire la qualità della vita in tutto il territorio.