S.A.
19 novembre 2010
«Rimborso Irpef per le famiglie sarde»
A rivendicare la proposta sulla base di diritti costituzionali sono alcune famiglie sarde dell´Associazione Nazionale Famiglie Numerose. A rappresentarle a livelo regionale Mauro e Filomena Ledda di Alghero

ALGHERO - Diverse famiglie sarde hanno scritto alle 4 direzioni provinciali dell'Agenzia dell'Entrate per un rimborso delle tasse versate a titolo Irpef negli ultimi 5 anni. Questi stessi nuclei, rappresentati a livello regionale dalla famiglia Ledda di Alghero, fanno parte dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose (con almeno 4 figli), nata a Brescia nel 2004.
«La motivazione è che tali norme tributarie sono costituzionalmente illegittime in quanto violano gli articoli 3, 29, 31, 53 e 97 della Carta fondamentale». Secondo l'organizzazione nel sistema fiscale italiano non viene considerata la composizione della famiglia del contribuente, «in totale spregio alla effettiva capacità contributiva dello stesso e della progressività».
Invano, già nel 1995 la Corte Costituzionale dichiarava «che dai calcoli tributari si constata senza dubbio che l’attuale trattamento fiscale della famiglia penalizza i nuclei monoreddito e le famiglie numerose con componenti che non producono o svolgono lavoro casalingo», rimandando al legislatore i «rimedi per il necessario ristabilimento dell’equità fiscale in materia e la tutela della famiglia». Dopo avere vanamente atteso la riforma fiscale - comunica l'Associazione - ora le famiglie passano all’attacco chiedendo la restituzione delle imposte erroneamente calcolate e corrisposte.
Fino ad ora la "Carica dei 101 - Nuclei familiari" dell'Associazione hanno ricevuto risposte negative. Dall'Agenzia delle Entrate di Oristano hanno scritto che «l'istanza è improcedibile, in quanto fondata su motivazioni di ordine teorico e di principio e non su errori nella determinazione delle imposte da versare e/o quelle versate». Tuttavia, non sembrano arrendersi e promettono battaglia. Daltronde - sostengono - a vincere non può essere la massima che "è giusto essere ingiusti".
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