|
A.B.
4 dicembre 2010
Cappellacci e Prato replicano a Cia e Coldiretti
Il presidente e l’assessore dell’Agricoltura rispondo alle critiche: «Mai come oggi così tante risorse finanziarie per l’agricoltura sarda»

CAGLIARI - «Stupisce che alcune associazioni di categoria si ostinino a comunicare messaggi sbagliati o incompleti al mondo agro-pastorale sardo, pure ricorrendo a pagine pubblicitarie sui giornali, e facendo finta di ignorare che molti dei provvedimenti approvati da Regione e Consiglio Regionale sono il frutto anche del loro contributo. Contributo che dall’oggi al domani viene disconosciuto come se ai tavoli e alle trattative durate mesi tali associazioni non avessero mai preso parte e come se non fosse stata accolta la quasi totalità delle loro richieste. Per la nostra agricoltura la Regione Sardegna sta mettendo in campo risorse anche di dieci volte superiori rispetto agli investimenti di altre Regioni in Italia. È ingiusto oltreché sbagliato non riconoscere che per la prima volta questo comparto viene rimesso al centro della politica economica regionale». Il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci e l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato, rispondono a quanto dichiarato dai presidenti di “Cia” e “Coldiretti Sardegna” in una pagina pubblicata oggi sui quotidiani isolani.
«La verità è ben lontana dalle loro accuse – precisano Cappellacci e Prato – e addirittura dalle premonizioni di insuccesso diffuse dalle due associazioni. In queste settimane stiamo lavorando per attuare i primi e più urgenti provvedimenti della Legge 15 a favore del comparto ovi-caprino. Chiediamo come sia possibile che Cia e Coldiretti possano già ora annunciare che saranno “soldi sprecati” e che “non si raggiungerà nessuno degli obiettivi prefissati”: hanno forse la sfera di cristallo per prevedere il futuro? E poi: in una pagina di giornale vengono lanciate solo accuse e critiche, ma qual è la loro proposta operativa a favore del comparto? Come commentano il fatto che in altre Regioni i fondi stanziati per l’agricoltura sono molto inferiori rispetto a quelli della Sardegna?Vero è che lanciando simili messaggi certo non si aiuta il settore, che a dir loro pare abbandonato a se stesso mentre invece così non è, soprattutto rispetto ad altri settori produttivi».
«E oltretutto – proseguono - si allontana il comparto dal fare scelte finalmente nuove e che possono essere la base per uscire dalle sue storiche difficoltà. Per la prima volta si mettono in campo provvedimenti che affrontano l’emergenza e che soprattutto consentono che queste crisi non si ripetano anche nell’immediato futuro. Per la prima volta gli aiuti, finiti quelli “a pioggia”, sono condizionati dalla volontà delle aziende del primario e della trasformazione di aggregare l’offerta e di innovarsi. Tutti obiettivi di cui si parla da anni e che ora finalmente sono legge. Mai come in questa legislatura sono state messe in campo risorse finanziarie così significative: quasi 150milioni di euro solo nella Legge 15 a favore di tutti i comparti agricoli. Senza contare le risorse previste dalla manovra finanziaria regionale (circa 80milioni di euro) e i fondi del Programma di sviluppo rurale. Tutto dunque tranne quella che Cia e Coldiretti definiscono “elemosina”». Un’ultima precisazione riguarda il tavolo aperto con la Commissione Europea ed il Ministero delle Politiche Agricole per una misura che sostituisca quella sul “Benessere degli animali”: «È un percorso che la Regione ha intrapreso dopo aver presentato un documento discusso e condiviso anche con le organizzazioni. È un documento che la Regione sta portando avanti con il ruolo istituzionale che le è proprio e che non può essere oggetto di delega ad alcuno», concludono Cappellacci e Prato.
Nella foto: Andrea Prato, assessore regionale dell'Agricoltura
|