Red
17 dicembre 2010
Agnelli e capretti, etichetta al banco
Per valorizzare la produzione zootecnica isolana e la rintracciabilità delle carni ovine, provvedimento che dispone di lasciare la marca auricolare, applicata alla base dell’orecchio, fino al banco di vendita

ALGHERO - Per valorizzare la produzione zootecnica isolana e la rintracciabilità delle carni ovine, l’assessorato regionale della Sanità ha emesso un provvedimento che dispone di lasciare la marca auricolare, applicata alla base dell’orecchio degli agnelli e dei capretti, fino al banco di vendita. Il provvedimento, che riguarda esclusivamente agnelli e capretti nati, allevati e macellati in Sardegna ha avuto il parere positivo del Ministero della Salute, con validità fino al 31 dicembre.
«Un importante provvedimento che viene incontro alle esigenze degli allevatori sardi - ha sottolineato l’assessore Liori - Considerando che il patrimonio ovi-caprino isolano è di circa 3.600.000 capi (3.300.000 ovini e 300.000 caprini), che in Sardegna si avviano alla macellazione circa un milione di agnelli con un peso medio di 10 chili e che l’agnello sardo sarà pagato 1 euro in più al chilo rispetto a quelli di importazione, la ricaduta economica positiva sul comparto sarà di circa 10 milioni di euro».
«Inoltre, abbiamo anche disposto che gli ispettori dei servizi della sanità pubblica veterinaria intensifichino i controlli sulla sicurezza alimentare a tutela del consumatore ed allo stesso tempo sulla corretta applicazione di questa procedura», assicura Liori. Soddisfatto anche l’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato: «Quello raggiunto oggi è un obiettivo sul quale stavamo lavorando dall’insediamento della Giunta e che contribuirà a evitare frodi a danno del consumatore e dell’allevatore».
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