Sullo sversamento accidentale dell´olio combustile nel mare di Porto Torres, non si placano le polemiche nè la richiesta di interventi. Parlano il parlamentare del Pd Ermete Realacci e il presidente della Confturismo nord Sardegna, Giorgio Macioccu
PORTO TORRES - Nonostante le rassicurazioni della Capitaneria di Porto Torres sulla marea nera, in seguito allo sversamento dell'olio combustibile dalla centrale E.On, non si placano le polemiche nè la richiesta di interventi da più parti, come quelle del parlamentare Ermete Realacci e il presidente della Confturismo nord Sardegna, Giorgio Macioccu. «La situazione di grave inquinamento che si rileva ancora in queste ore nelle coste sarde desta particolare preoccupazione, sia per gli evidenti danni che si stanno rilevando ai danni dell’ecosistema marino, uno fra i più belli e preziosi del mondo, ma perché ancora non è chiara l’entità del danno e se altre perdite di altre sostanze altamente pericolose si stanno ancora verificando».
Lo ha dichiarato
Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, in una
Interrogazione parlamentare presentata bei giorni scorsi al Ministro Prestigiacomo. «Chiediamo al Ministero dell’Ambiente - ha aggiunto - di intervenire con estrema urgenza per rendere nota l’effettiva stima del danno ambientale provocato e quali azioni risarcitorie si intendano avviare nei confronti di E.On. S.p.A, la società che gestisce la centrale». Nell’interrogazione si chiede, inoltre, «la creazione di una specifica commissione composta da rappresentanti delle amministrazioni locali di associazioni di cittadini e dall’Ispra», «verificare l’idoneità delle infrastrutture di contenimento e/o considerare l’aggiornamento degli obbligatori piani di prevenzione ed allerta»; «i piani di bonifica previsti per le aree dismesse dell’area industriale di Porto Torres e il relativo stato di avanzamento».
«I nostri associati - ha lanciato l'allarme l'albergatore
Giorgio Macioccu - guardano con viva preoccupazione a ciò che sta accadendo dal Golfo dell’Asinara fino a Santa Teresa di Gallura (e speriamo non oltre). Non abbiamo nessuna garanzia al riguardo di ciò che si sta facendo, né certezze o rassicurazioni, da parte delle autorità preposte, sullo stato dell’arte, sui rimedi che si vogliono adottare, sulle responsabilità e, da ultimo, sui danni che ricadranno sulle nostre aziende, che si preannunciano enormi».
«Chiediamo al Presidente della Regione, agli Assessori ed ai Consiglieri Regionali del territorio, di impegnarsi per individuare una soluzione efficace al problema, con il coinvolgimento attivo della società E.On. Non ci stanchiamo di ricordare che il turismo - prosegue il numero uno di Confturismo - rappresenta un grosso volano per il rilancio dell’economia e dell’occupazione». «In questa drammatica circostanza - conclude - vogliamo quindi ricordare ai nostri amministratori ed al Presidente della Regione in primis, che è giunto il momento di fare qualcosa di concreto, reale e tangibile, sia per intervenire in maniera decisiva riguardo al problema che oggi ci preoccupa, sia per il concreto sviluppo delle aziende turistiche del territorio, investendo risorse adeguate con un piano strategico pluriennale». /
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