Red
6 aprile 2011
Ausiliari Asl, situazione drammatica| Denuncia
Di seguito la lettera integrale di denuncia di un lettore, inviata al Quotidiano di Alghero, sulla situazione che investe principalmente il personale ausiliario

ALGHERO - La sanità nell'algherese è a pezzi. Inutile ormai cercare di tappare le carenze macroscopiche che si registrano quotidianamente in tutti i reparti degli ospedali Civile e Marino. Attrezzature scarse e obsolete, personale all'osso e troppe mancanze amministrative. Dal reparto di Ostetricia, chiuso dal 15 giugno del 2010, a quello di Cardiologia, off-limit agli esterni, passando per Medicina. A rimetterci, neanche a dirlo, sempre i cittadini che dopo una vita trascorsa a pagare tasse salate, si ritrovano davanti un apparato che non da risposte adeguate. Di seguito la lettera integrale di denuncia di un lettore, inviata al Quotidiano di Alghero, sulla situazione che investe principalmente il personale ausiliario.
Mentre si dà il benvenuto al nuovo Direttore Generale della Asl, con applausi e strette di mano, vorrei direzionare i riflettori sul grande e grave problema del personale ausiliario strutturato presso l'Ospedale Civile di Alghero. Personale di cui nessuno parla, nonostante la grande mole di lavoro svolta, e quindi nato per soffrire in silenzio. Alcuni reparti sono ridotti all'osso e da anni la situazione è insostenibile, da collasso. Pronto Soccorso: presenza di sei (6) ausiliari su tre turni, uno per turno con carico di lavoro usurante, barellamento da soli per consulenze o ricoveri nelle vari reparti, con una utenza che triplica nei mesi da Maggio a Settembre; Il reparto di Chirurgia: presenza di tre (3) ausiliari su due turni per due reparti (reparto uomini e reparto donne) a cui si aggiungie l'ambulatorio e due stanze di pazienti urologici: si lavora a pieno ritmo e senza sosta. La Sala Operatoria della Chirurgia: presenza di quattro (4) ausiliari su due turni più le reperibilità notturne (alcune coperte in straordinario dal personale OSS); si lavora su due sale a pieno ritmo con interventi giornalieri di Chirurgia, Otorino, Urologia e Ostetricia-Ginecologia.
Oncologia: presenza di uno (1) ausiliario su tre ambulatori (oncologia, centro antidiabetico e medicina) dal lunedì al sabato con turnazione, solo di mattina, con carico di lavoro altamente stressante. Ostetricia: presenza di un (1) ausiliario: no comment. Mi chiedo se è possibile continuare a lavorare in queste condizioni. Quanto è importante per l'Azienda la tutela e la salute dei lavoratori? Chi risponde dei danni subiti? Perchè bisogna tenere conto di una cosa di fondamentale importanza: alla fine si crolla, ci si ammala e di conseguenza da lavoratore si diventa paziente-utente. Quali sono i programmi a breve scadenza del nuovo Direttore Generale. Sino ad ora la risposta avuta in questi ultimi anni è stata non ci sono soldi. E tutti i soldi che si spendono per le posizioni organizzative funzionali? Ormai c'è una gara a chi si prende la posizione organizzativa e ci si inventa di tutto pur di ottenerla con grande partecipazione di tutte, e dico tutte, le Organizzazioni Sindacali, ma completamente assenti su tutti i rimanenti fronti. Per non parlare delle assunzioni a contratto riguardanti il personale impiegatizio: uffici stipati di gente; in alcuni ambienti di lavoro ci sono più scrivanie che metri quadri. Dove è finita la mobilità interna; esiste una commissione che valuta cosa e come, visto che nelle assunzioni anche del personale infermieristico non si è mai attivata, in precedenza, la mobilità del personale già strutturato; si evidenzia che quei pochi giovani infermieri neo assunti vengono destinati in Reparti o Unità Operative con carichi di lavoro bassi, lasciando il personale (magari con 20 e più anni di servizio) nei Reparti con un carico di lavoro elevatissimo. Per finire aggiungo: qualcuno invece di controllare i dipendenti che dopo 7 ore di duro lavoro si permettono il lusso di riposarsi nella cucinetta presenta all'interno del loro Reparto, dovrebbe prendersi la briga di controllare le condizioni strutturali, igieniche e sanitarie dei vari reparti e di quei dipendenti (dirigenti e non) che fanno la spola al bar. Come diceva una grande che si è sempre occupata di sanità (P. Fancellu): “Bisogna spezzare questa catena”. Che dire! Si aspettano risposte.
Nella foto d'archivio: il neo direttore Asl Giannico in visita presso l'ospedale Civile di Alghero, accolto dal sindaco Tedde
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