A.B.
17 agosto 2011
«Tv, crisi settore non casuale»
I Repubricanos aderenti a Progetu Republica, approfittano del brutto momento che sta attraversando Nova Tv, per fare un analisi della situazione nell’Isola

CAGLIARI - «La situazione venutasi a creare per l’emittente oristanese “Nova Tv” è molto preoccupante in quanto, oltre che una realtà economica, tutte le emittenti sarde e i mezzi di informazione sono un presidio per la democrazia a garanzia del pluralismo. La crisi di questo settore non è certo casuale: il fatto che la richiesta di posizionamento nei canali del digitale terrestre presso l’“Agi” sia rimasta inascoltata, dimostra ancora una volta che il Governo italiano favorisce un sistema economico totalmente estraneo al nostro».
Questo l’incipit dell’analisi dei mezzi d’informazione nell’Isola, da parte dei “Repubricanos” aderenti a “Progetu Republica”. « La realtà sarda avrebbe bisogno di ricette semplici ed efficaci mentre ci troviamo spesso a dover far fronte a scelte che semplicemente non ci considerano. La Sardegna infatti ha dei comportamenti nell’utilizzo dei media completamente diversi dall’Italia e i nostri canali nazionali sono le emittenti guardate da Sassari a Cagliari. Nel contempo anche le tv che coprono le regioni storiche dal Campidano alla Gallura, dal Sulcis alla Nurra, hanno una grande importanza nel paniere mediatico dei sardi per cui è giusto che gli si riservino delle numerazioni adeguate, in maniera che i sardi possano trovare facilmente i loro programmi e che si rilanci questo settore. I Repubricanos di Progetu Republica solidarizzano con i giornalisti e i tecnici in cassa integrazione e auspicano che si trovi una soluzione alla crisi di questo comparto di importanza fondamentale per la nostra vita economica e sociale».
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