S.A.
9 settembre 2011
Cisl: manifestazione e assemblea subito
Nella grave crisi che attanaglia l´isola il segretario della Cisl sarda propone una manifestazione popolare ad ottobre e l´assemblea costituente

Cagliari - «Non sono sufficienti trecentoventimila persone al di sotto della soglia di povertà relativa e assoluta, cinquantamila giovani senza alcuna copertura da parte dello stato sociale, un tasso di disoccupazione oltre il tredici per cento, il crollo del sistema industriale, per avere dal Governo l’attenzione necessaria a promuovere in Sardegna un’inversione di rotta».
Il segretario della Cisl sarda, Mario Medde, parla «di tanti indizi ormai che evidenziano come il Governo, ma anche lo Stato, non rappresentino un valore aggiunto per la Sardegna, ma addirittura un elemento negativo per il lavoro e lo sviluppo». La manovra anticrisi e il provvedimento sul Patto di stabilità, «ma anche i comportamenti sulla Keller e su Vinyls», sono solo alcuni esempi secondo il sindacato.
«Nessuna posizione supina» dice Medda, ma, al contrario, la riapertura di una vertenza con Stato e Regione. In questa direzione sono due le proposte della Cisl «che possono recuperare la debolezza della Sardegna»: una manifestazione del popolo sardo, da tenersi nel mese di ottobre, e l’assemblea costituente «che approvi le nuove norme dello statuto e della legge statutaria e i principali contenuti del nuovo patto costituzionale tra la Regione e lo Stato».
«Finché i problemi della Sardegna - conclude il segretario - resteranno confinati nel Palazzo e le ingiustizie subite nei rapporti con il Governo e lo Stato non diventeranno occasione e stimolo per un rinnovamento della politica, per una diversa credibilità delle istituzioni sarde, recuperando anche le inefficienze e i ritardi della Regione, le lamentazioni non supereranno il mare che ci separa dal Continente».
Nella foto: Mario Medde
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