Red
18 aprile 2012
Jazz Op, buona la prima
Successo al teatro Verdi per il primo appuntamento della rassegna “It’s Later Than you Think”. Gli arrangiamenti di Colin Towns sono stati proposti ora dall’Orchestra Jazz della Sardegna

SASSARI - Successo al teatro Verdi per il primo appuntamento della rassegna “It’s Later Than you Think”. Il progetto del, pianista e compositore inglese Colin Towns autore di colonne sonore per numerosi film (tra i tanti: Full Circle e Vampire’s Kiss) e di musiche per il teatro, ha entusiasmato il numeroso pubblico presente in sala. Gli arrangiamenti di Colin Towns, già pubblicati in un Cd registrato con la prestigiosa Ndr, orchestra della Radio olandese, sono stati proposti ora dall’Orchestra Jazz della Sardegna, diretta dallo stesso Towns e dalla straordinaria voce dell’ospite Norma Winstone, interprete anche nell’edizione discografica, storico nome della scena jazz britannica fin dagli anni sessanta, partner artistica di Michael Garrick, Mike Westbrook, Kenny Wheeler, John Taylor e più recentemente di Ralph Towner e Steve Swallow.
Il programma del concerto è stato oltremodo vario, poiché Towns ha riscritto, adattandoli per big band jazz, brani come “Big Yellow Taxi” di Joni Mitchell, pezzo brioso e dotato della leggerezza di molte delle composizioni della prima fase artistica della musicista canadese. A seguire “15 Petals” di Elvis Costelllo, resa da Towns con un feeling quasi africano, e “Sisters of Mercy” di Leonard Cohen, che viene trasfigurata in una sorta di sogno ad occhi aperti che rimanda volutamente alle atmosfere di Kurt Weill.
Di grande impatto anche la natura boppistica di “Liberty City” del compianto Jaco Pastorius che offre alla Winstone il trampolino per una performance vocale senza parole, che va oltre lo scat. Atmosfera completamente differente, a ribadire la molteplicità dell’ispirazione e l’eclettismo di Towns, troviamo con "Feels Like Home” di Randy Newman, resa in una versione lenta e sensuale, e con il classico di Jerome Kern “Smoke gets in Your Eyes”, arrangiato con gusto estremamente moderno da Towns, che stempera leggermente il romanticismo di cui è impregnato l’originale, donandogli una dimensione più notturna e rarefatta.
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