Franco Dore
21 giugno 2012
L'opinione di Franco Dore
Depuratore, danno ai responsabili
Da cittadino algherese, leggendo gli articoli apparsi sulle vostre testate, ho appreso con molto piacere che l'Assessore Regionale ai lavori pubblici "ha disposto la deroga di tre mesi alla normativa vigente per cui per i prossimi 90 giorni tutte le acque di scarto del depuratore saranno utilizzate per usi agricoli attraverso il Consorzio di Bonifica della Nurra ". Con molto meno piacere ho anche appreso - sempre attraverso la citata fonte - che l'Assessore Regionale avrebbe assunto tale determinazione in quanto "incalzato dal candidato sindaco Francesco Marinaro" e che al fine di eliminare il deleterio fenomeno della "marea gialla" è stata prevista la realizzazione - con un investimento di 850 mila euro - di un quarto sedimentatore che depurerà ulteriormente le acque reflue in modo che le stesse possano essere poi riutilizzate per tutti gli usi agricoli. Attraverso questo intervento, quindi, il fenomeno dovrebbe essere eliminato e lo stagno Calich dovrebbe "tornare a normalità".
La notizia pubblicata dalle vostre testate induce ad alcune riflessioni e pone degli interrogativi che giustificano la ragione per la quale essa - per taluni profili - non faccia del tutto piacere. Ed infatti, è da chiedersi, innanzitutto, per quale ragione l'Assessore Regionale soltanto alla vigilia di un decisivo passaggio elettorale quale è la votazione di ballottaggio trovi il modo ed il tempo di "disporre la deroga di tre mesi alla normativa vigente". Se tale misura di salvaguardia è necessaria per salvare lo stagno, era suo dovere adottarla prima di oggi. L'essersi astenuto dal farlo fino alla attualità potrebbe essere fonte di responsabilità, quantomeno sotto il profilo della mancata adozione di misure atte a non aggravare il danno subito dalla collettività.
E' da chiedersi, inoltre, perchè l'Assessore Regionale abbia avuto necessità, per adottare il provvedimento di che trattasi, di "essere incalzato dal candidato sindaco" il quale avrebbe da tempo "intensificato le relazioni con la Regione per sollecitare una soluzione al problema". Il candidato a sindaco della coalizione moderata e autonomista non riveste alcun incarico istituzionale nell'ambito del Comune di Alghero e non può essere, pertanto, contraddittore privilegiato dell'Assessore Regionale e tanto meno della Regione Sardegna. Anzi, non deve essere proprio contraddittore. Un simile ruolo, infatti, compete, ad oggi, solo ed esclusivamente al Commissario Straordinario, Ing. Casula.
Mi viene, quindi, da pensare che un disastro ambientale di notevole portata quale quello che ha investito e sta investendo la nostra città sia diventato strumento di propaganda a favore di una parte politica e che a tale gioco si sia prestato un organo istituzionale quale è l'Assessore Regionale. Se così fosse, non vi sarebbe alcunché di cui rallegrarsi dal momento che le "Istituzioni" devono essere al servizio degli interessi generali, "a prescindere dalle colorazioni politiche" e non al servizio di questo o quel candidato. Comunque sia, ben venga la soluzione del problema e questa prospettiva non può che fare piacere. Fà meno piacere, invece, apprendere che per porre rimedio al danno ambientale causato alla nostra città, occorrerà spendere, quantomeno, la ragguardevole somma di 850 mila euro che andrà a gravare sulle tasche dei cittadini e, quindi, sui bilanci delle famiglie.
Il candidato a sindaco Francesco Marinaro, nella sua qualità di valente avvocato sa bene che laddove vi è un danno vi è sempre - salvo il fortuito e la forza maggiore - un responsabile. A lui, chiedo, quindi, tramite le vostre testate, di non mettere da parte le regole del diritto che appartengono al suo bagaglio culturale e professionale e di assumere pubblicamente l'impegno - al fine di evitare che i cittadini incolpevoli siano gli unici a pagare il conto del disastro ambientale che interessa il Calich - che egli, ove eletto, si adopererà, da buon avvocato e da buon amministratore della cosa pubblica, per promuovere ogni iniziativa utile e proficua, in ogni sede, ivi compresa evidentemente quella giudiziaria, al fine di accertare se nella realizzazione e gestione del depuratore fognario e nel conseguente danno provocato al Calich, vi siano responsabilità, a chi le stesse debbano essere imputate - siano essi ex amministratori comunali, dirigenti, progettisti, appaltatori - e qualora tali responsabilità venissero accertate ad assumere l'impegno che verranno promosse tutte le iniziative utili affinché i cittadini algheresi - a vario e diverso titolo danneggiati - possano conseguire il giusto risarcimento.
Mi arrogo la presunzione (mi sia consentito) di ritenere che l'assunzione di un simile impegno sia doverosa ed ineludibile. In difetto mi riterrò libero di pensare che l'intervento tanto enfatizzato dello "stop alla marea gialla" vada catalogato come un poco decoroso spot di propaganda politica e considerato come una delle tante rappresentazioni del teatrino della politica.
*avvocato
|