Bene la campagna severa dell´amministrazione algherese sulle deiezioni canine, ma una lettrice bacchetta l´esecutivo per la disattenzione nei confronti dei cani: niente aree apposite e si aspetta una spiaggia
ALGHERO - «La politica adottata dal Comune di Alghero dovrebbe essere quella di tutti i comuni, non solo a tutela del decoro urbano, ma anche di chi, come me e come altri, le regole e le leggi le rispetta». Così Silvana Garofalo commenta sul
Quotidiano di Alghero la
campagna più severa verso un fenomeno sempre più frequente e fastisioso, quello delle deiezioni canine in città.
Tuttavia, aggiunge la lettrice: «a questa lodevole iniziativa si contrappone però il disinteresse da parte dell'amministrazione nei confronti degli amici a 4 zampe». Nessuna area dedicata ai cani «chiuse ormai anni fa', a detta del comune, a causa dei frequentatori che ne hanno decretato la distruzione», ma si pone la questione «(o per mancata manutenzione?)». E poi ancora «divieti di accesso sono presenti ovunque» durante l'anno, e nemmeno d'estate c'è la consolazione di un tratto di spiaggia in quanto «non è stata applicata l'ordinanza regionale 2012 in materia di balneazione che obbliga i comuni costieri alla creazione di spiagge con accesso ai cani, anche per una migliore accoglienza turistica».
La stessa rivela che il Comune, contattato telefonicamente, ha spiegato che per quest'anno «non è interessato all'istituzione di una spiaggia per cani». Anche se ci potrebbero essere delle novità a partire dalla prossima stagione. L'idea era venuta alla passata amministrazione che non è riuscita a farla diventare realtà, al contrario di alcune località del nord Sardegna. D'altronde anche in termini di business, il turismo a quattro zampe è un segmento in crescita. Qualche dato: il 30% dei vacanzieri ha un animale domestico e circa la metà lo porta in vacanza. Quindi sono circa 2,5 milioni di cani e 1,5 milioni i gatti che durante il periodo estivo si muovono al seguito dei loro padroni. E la meta preferita è sempre il mare. Sarà il caso di pensarci: un turismo per cani e non da cani può essere una delle risposte alla crisi.