S.A.
9 novembre 2012
Cavallini Giara: Wwf incalza Regione
Responsabilità e soluzioni secondo l´associazione animalista sui casi degli animali morti nei giorni scorsi. Le accuse di Mauro PIli nei confronti della Regione. Il piano dell´assessore Cherchi

TUILI - Sono stati fatti innumerevoli studi, sono stati finanziati e avviati tanti progetti e piani di gestione, ma nonostante tutto ciò la situazione del cavallino non accenna a migliorare, se non nell’isola felice della ex fattoria Lavra il Wwf Sardegna si unisce al popolo del web che ha lanciato l'allarme sulla grave sirtuazione dei cavallini della Giara. Secondo l'associazione animalista sono diverse i piani di azione d'attuare: l' esecuzione del decreto sanitario n.41 del 17/2012 sulle “Misure sanitarie di controllo dei bovini incustoditi e irregolari situati sull’altipiano della Giara”; il riavvio del processo istitutivo del parco naturale regionale della Giara; il rilancio e completa operatività del Piano di Gestione del Sic.
Il presidente Antonello Secci indica la strada, lontana da «sterili polemiche campanilistiche» ma verso «la buona volontà di tutti gli Enti e privati interessati, nell’interesse esclusivo delle comunità e ovviamente del cavallino della Giara». Ottimista, dal canto suo, l'assessore regionale dell'agricoltura, Oscar Cherchi, che parla di «allarme ingiustificato» dopo il sopralluogo effettuato con gli amministratori e i vertici di Agris nei territori della Giara, dove tuttavia si sono registrati nei giorni scorsi alcuni casi di morte di cavallini. «Partirà immediatamente la procedura per l'anagrafatura dei capi esistenti e nel frattempo verrà predisposta una convenzione apposita sul modello di quella già adottata per il cavallo del Sarcidano»: tra i primi interventi annunciati dal delegato della Giunta Cappellacci.
In completo disaccordo con Cherchi, il deputato del Pdl, Mauro Pili, tra i primi a recarsi nella zona: i tentativi di sminuire la reale consistenza del disastro sulla Giara è grave e irresponsabile. I cavallini di un anno e mezzo riversi in fin di vita non sono causati dal ciclo della vita degli animali ma da negligenza, ritardi e incuria. Parlare di allarmismo davanti alle immagini di questi giorni è un
atteggiamento da superficiali che non è giustificabile se non con il tentativo di nascondere le proprie responsabilità. Ad oggi - speiga Pili - non ci sono convenzioni di gestione, non esistono stanziamenti, non c'è ne un piano di emergenza ne di gestione futura. Le istituzioni e la Regione non devono coprire il disastro ma devo intervenire concretamente non con sopralluoghi tardino e inutili.
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