La presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Sezione di Alghero, ribatte alle dichiarazione dei veterinari dell´Azienda Sanitaria Locale. Ecco le sue parole
ALGHERO - «Non è assolutamente vero che il servizio è sempre attivo, diversi sono i cittadini, anche algheresi, che si sono lamentati della scarsa efficienza del servizio di pronto soccorso animale e, in alcuni casi, della totale assenza». Così Eva Bianchi, presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Sezione di Alghero, ribatte alle
dichiarazioni dei veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale. «Qualche anno fa - ricorda - poco dopo la mezzanotte, ricevetti la chiamata di una ragazza che si trovava sulla strada per Sassari disperata perché la Asl Veterinaria si rifiutava di intervenire e soccorrere un cane investito e di cui lei stessa si è fatta carico, portandolo da un veterinario privato che, vista la grave situazione di salute dell'animale, ha dovuto sopprimere. Conservo ancora copia della denuncia fatta per omissione di soccorso e risarcimento spese contro Asl Veterinaria Area C di Sassari e Comune di Alghero».
«La Asl non può sostenere che il servizio è efficiente, visto che così non è, la nostra associazione sa con certezza che non interviene più per i gatti e, in alcuni casi, nemmeno per i cani», puntualizza Eva Bianchi che si domanda come possa affermare che per i cani e i gatti si possa far riferimento ai canili comunali, se ad esempio Alghero non ha un canile comunale. «Troviamo molto fastidioso che la Asl inviti noi associazioni e volontari, a lottare per il randagismo quando, i volontari pagano di tasca propria sterilizzazioni, vaccinazioni, microchip, cure, pensioni per gli animali investiti o abbandonati dai proprietari che non li vogliono più, visto che noi non abbiamo una struttura per accoglierli, e, per finire, ne curano le adozioni spesso portandoli a destinazione presso altre città in tutta Italia a loro spese; come facciamo, senza avere un grazie da parte delle istituzioni o un aiuto economico dal Comune o dalla Regione Sardegna», continua la presidente dell'associazione animalista.
«Abbiamo fatture e documenti che dimostrano le spese sostenute e i numerosi interventi fatti relativi all'anno scorso, che ammonta a oltre 16.000 euro, cifra importante se si pensa che avrebbe dovuto essere a carico delle istituzioni. Ricordo che, la nostra associazione, in circa quattro anni, ha trovato casa a oltre 400 cani e numerosi gatti, sempre e solo a spese nostre, senza considerare alcuni cani, usciti da delle strutture locali con problemi comportamentali, che ora si trovano ricoverati in strutture private a Milano, quindi a pagamento, seguiti da specialisti e volontari che si occupano di queste problematiche, dove stanno lentamente riacquistando la fiducia nell'uomo». Ancora oggi - precisa Eva Bianchi - capita di ricevere telefonate in piena notte per emergenze varie non solo da mezza Sardegna, ma, l'aspetto più assurdo, anche dalle istituzioni locali incapaci di fare il lavoro che gli compete. «Ricordiamo - conclude la Bianchi - che, il volontariato non è pagato, mentre l'assistenza da parte di un ente pubblico, è un atto dovuto, soprattutto davanti a un'emergenza come quella che, i fatti recenti, hanno portato alla luce e che, giustamente, ha scatenato l'indignazione dei cittadini».
Nella foto: Eva Bianchi