Ai primi tre posti, l’Antico Gregori di Contini, il Don Giovanni de Il Nuraghe di Mogoro e l’Illunis rosso di Caputalbus. Il Rosè di Sella & Mosca vince nella sezione dei vini rosati
ALGHERO - Vini sardi protagonisti alla seconda edizione del Concorso enologico nazionale “Binu”, promosso dalle Camere di Commercio di Oristano e Nuoro d’intesa con l’“Onav-Organizzazione nazionale assaggiatori vino”. Il primo premio assoluto è andato al vino “Antico Gregori”, una Vernaccia di Oristano Doc dell’Azienda vinicola “Contini” di Cabras, che ha vinto anche il primo premio nella sezione dei vini da dessert. Il secondo premio assoluto se lo è aggiudicato il vino “Don Giovanni”, Vermentino di Sardegna Doc del 2012, prodotto dalla cantina “Il Nuraghe di Mogoro”, primo classificato nella sezione dei vini bianchi. Il terzo premio assoluto è stato attribuito al vino “Illunis rosso”, Aglianico del Taburno Doc del 2005, prodotto dall’azienda campana “Caputalbus”, di Ponte, in provincia di Benevento, che ha ottenuto anche il primo premio nella sezione dei vini rossi. I tre premi assoluti sono stati attribuiti dalla giuria del Concorso ai vini che hanno ottenuto i punteggi più alti in assoluto.
Completano il quadro dei vincitori, il vino “Rosè”, Alghero Doc del 2012, prodotto dalla “Sella & Mosca” di Alghero, primo classificato nella sezione dei vini rosati, e il “Moscato di Tempio”, della “Cantina Gallura” di Tempio, primo classificato nella sezione dei vini spumante. La giuria del Concorso enologico nazionale Binu, presieduta dall’enologo Enzo Biondo, non ha potuto decretare il vincitore nella sezione dei vini biologici, categoria che faceva parte del concorso, perché nessuno dei vini iscritti ha superato la soglia dei 90 punti al primo assaggio. Sono state assegnate, invece, 26 menzioni d’onore ad altrettanti vini che hanno superato la soglia di 90 punti e 40 gran menzioni ad altrettanti vini che hanno superato la soglia degli 85 punti. In tutto, sono stati 142 i vini in gara alla seconda edizione del Binu, provenienti perlopiù dalla Sardegna, rappresentata da 126 etichette e 42 aziende. Sedici, invece, i vini della Penisola, proposti da un’azienda veneta, due siciliane, una lombarda ed una campana. Il presidente della Camera di Commercio di Oristano Pietrino Scanu, nel corso della cerimonia di premiazione dei vincitori svoltasi stamane nel Teatro San Martino di Oristano, ha ribadito come «il Concorso enologico nazionale Binu intenda promuovere i vini della Sardegna sugli scenari nazionali e internazionali e con loro i territori di produzione con le loro eccellenze dell'agroalimentare, la loro cultura, le loro tradizioni».
Un invito a qualificare le produzioni vinicole sarde è venuto invece dal presidente della giuria del concorso, l’enologo Biondo, che ha lamentato come nell’Isola esista un solo vino in grado di vantare la Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il Vermentino di Gallura. In Sardegna - ha ricordato - si producono ogni anno 500mila ettolitri di vino, grazie a una superficie vitata di 26mila ettari ed all’impegno di ben 36mila viticoltori. Una realtà importante, all’interno della quale si inserisce un vino tipico dell’Oristanese, la Vernaccia. Da Binu, è partito l’ennesimo appello perché questo vino sia rilanciato. Ne ha parlato il docente universitario Giovanni Antonio Farris, ricordando che ormai i vigneti della Vernaccia coprono una superficie di appena 200 ettari, contro i 2000 ettari degli Anni Settanta. E ne ha parlato anche il sindaco di Oristano Guido Tendas, che ha annunciato l’impegno dell’Amministrazione Comunale a sostegno di questa realtà produttiva. «Una volta la Vernaccia era sulle tavole dei papi e dei re», ha ricordato Tendas, rievocando un passato illustre per un vino che appunto subisce da anni un lento declino, almeno in termini di produzione.